MILANO - Il cantautore genovese Bruno Lauzi, 69 anni, uno dei padri della moderna canzone italiana, e' morto dopo lunga malattia nella sua casa di Peschiera Borromeo (Milano). La notizia della morte di Lauzi, avvenuta martedi' pomeriggio, e' stata data dai familiari.
La cerimonia funebre si e' tenuta nella chiesetta di San Bovio, frazione di Peschiera Borromeo (Milano). Nonostante la malattia da cui era stato colpito da tempo, Lauzi ha continuato a esercitare la sua attivita' fino all'aggravarsi del male. Una ventina di giorni fa era stato dimesso dalla clinica Humanitas ed era rientrato a casa, dove ieri e' morto circondato dai propri familiari. Lascia la moglie e un figlio, Maurizio di 37 anni.
La notizia della morte di Lauzi ha suscitato profonda emozione a Genova, citta' nella quale aveva vissuto a lungo stringendo un sodalizio artistico con altri cantanti come Umberto Bindi, Gino Paoli e Luigi Tenco, un sodalizio ribattezzato dai critici come la 'scuola genovese' dei cantautori italiani.E proprio il premio Tenco 2006 era stato assegnato lo scorso settembre a Lauzi, che era stato compagno di banco di Luigi. La consegna del riconoscimento e' in programma durante la rassegna della canzone d'autore dal 9 all' 11 novembre nel teatro Ariston di Sanremo.
Lauzi era anche direttore artistico del premio Bindi, istituito lo scorso anno per onorare la memoria dell'altro grande esponente della scuola genovese dei cantautori. Bruno Lauzi e' uno dei personaggi che all'inizio degli anni Sessanta hanno mutato radicalmente la scrittura e l'interpretazione della canzone in Italia. Con Tenco si appassiona della nuova musica americana che negli anni Cinquanta arriva in Italia ed in particolare nella sua Genova. E' soprattutto attratto dai 'songwriter' statunitensi e dal jazz, ma ben presto e' colpito anche dagli chansonnier francesi e dalla musica del Brasile (la cui lingua ricorda fra l'altro il dialetto genovese).
BRUNO LAUZI ha partecipato nel 1995 a Lamezia Terme al nostro "Omaggio a Mia Martini" trasmesso il 20 luglio del 1995 da Rai Due, eseguendo una versione speciale ed emozionante di "Piccolo Uomo", da lui scritta ma portata al successo da Mia Martini, trasformandola per l'occasione in "Piccola Donna".
E' inoltre intervenuto in due edizioni di "Fatti di Musica", la nostra rassegna del miglior live d'autore.
Con lui è scomparso un altro dei padri della grande canzone d'autore italiana.