In questo spazio sono riportati pezzi o interventi pubblicati nel 2007 da varie testate o dalle rubriche "Non solo graffi" del settimanale "Calabria7" e "Graffi" del "Quotidiano", a firma di Ruggero Pegna. Da "Non solo graffi" nel 2006 è stato tratto il libro "La Pecora è pazza... Un anno da Arcore a Locri", pubblicato da Calabria Letteraria Editrice di Rubbettino.
(Dal "Quotidiano" del 24 dicembre. Caro Babbo Natale ti scrive il Governatore)
Ed eccoci, finalmente, a Natale! Tutti, ogni anno, aspettano questo momento per diventare più buoni e, forse, anche più golosi. I politici italiani, a dir il vero, sono buoni sempre, anche a marzo o settembre. Lavorano per noi e, soprattutto, per i meno fortunati. L' "Ufficio Cordogli" del Governo fa addirittura turni anche di notte. In quale Paese, quando viene ammazzato qualcuno per motivi politici, si dà alla vedova l' immediato diritto ad una candidatura al Parlamento? E dove, se si viene ammazzati dai medici in sala operatoria, ai congiunti viene offerto un posto nella Commissione di Controllo dell'Ospedale? Bontà, generosità, comprensione, conforto. Quale altra politica assicura ai suoi cittadini la parola giusta al momento giusto? Prodi, dopo i primi due morti alla Thissen di Torino, per non ripetere lo stesso discorso varie volte, ha atteso pazientemente il decesso del sesto e poi si è presentato ai familiari per confortarli: "State tranquilli" ha detto ai parenti ancora in lacrime, "vi garantisco che non accadrà mai più!". Il 2007 è stato un anno duro. Noi, però, alla faccia degli inglesi che ci danno per poveri e vecchi, siamo riusciti ad arrivare ugualmente a Natale ed ancora Campioni del Mondo. Ci davano per spacciati, ma ci siamo arrivati con la finanziaria approvata, alla faccia anche di Tabucchi che, ospite di Santoro, ha tentato di fare ironia sulla politica italiana. Ha perfino solidarizzato con Clementina, mettendo in discussione la buona fede della Commissione del Csm. Che se ne stia in Portogallo a tradurre Pessoa e mangiare baccalà! Noi stiamo più che bene con il nostro Camilleri ed un paio di sofficini. Caviale e champagne li lasciamo ai francesi che, ormai, sono gli unici in Europa che si possono permettere cibi costosi e belle donne. Ad una ad una ce le stanno prendendo tutte. Ora ci si è messo pure Sarkozy! A dire il vero, se i nostri politici sono esempio di bontà, di certo non sono giovani e belli. Ve li figurate Napolitano o Prodi a caccia di sesso sfrenato con Carla Bruni? E poi, parliamoci chiaro, la colpa è delle nostre donne che, contrariamente alle squadre di calcio, appena fuori casa mollano la difesa... Non per nulla Padre Fedele ha deciso di trasferirsi all'estero! I Francesi stanno bene e se la godono; qui, invece, abbiamo cose ben più serie a cui pensare. L'assessore regionale Maiolo, lasciato per qualche ora il set di "Biancadoris e i sette nani", opera prima del neo produttore Agostino Saccà, ha voluto rallegrarci il Natale con una buona notizia divulgata dal suo sito internet: "Stanno arrivando centinaia di migliaia di milioni di euro per il Por 2007-2013!". Testualmente Maiolo nel sito aggiunge: "Saranno le fiches che la Calabria punta per recuperare la propria credibilità amministrativa e gestionale nel contesto nazionale ed europeo!". Sentito parlare di fiches calabresi, Sarkozy ha subito telefonato al suo amico Briatore per verificare l'attendibilità di Maiolo. Preoccupato per la probabile visita del Presidente francese a Soverato, Agaziolo, lasciato anche lui il set di Biancadoris, si è chiuso nel suo studio e, con le gote bagnate da irrefrenabili lacrime, ha scritto un'accorata letterina a Babbo Natale, inviata per conoscenza anche alla Befana su suggerimento del portavoce. "Ti prego - ha scritto il nostro Presidente - ascoltami, perché qui rischio di morire di crepacuore. Non solo qualcuno si frega i soldi dei calabresi, ma ora ci vogliono prendere anche le donne! Caro Babbo Natale ho avuto un'idea geniale, più geniale del solito. Se mi regali un viaggio nel 2207 -continua la letterina di Loiero - potrò vedere come sarà la Calabria del futuro, così indirizzerò i nuovi fondi per le opere che vedrò costruite, creerò ricchezza per i nostri uomini e lascerò Sarkozy a mani vuote!". Così, qualche giorno dopo, salutato Saccà, entrò a mezzanotte in punto nell'auto del futuro, dove già aveva preso posto un' entusiasta Pantaleone, con tanto di casco e tuta spaziale. In pochi secondi furono proiettati nel 2207 in prossimità del quadrivio di Catanzaro Lido. In duecento anni il quadrivio era diventato un grattacielo. Da ogni piano usciva una tangenziale. C'era perfino il collegamento diretto per Sersale! Agazio e Pantaleone sbarrarono gli occhi dallo stupore. "Ecco cosa dovremo inventare - esclamarono in coro - il nuovo incrocio multipiano!". Felici decisero di rientrare al 2007 e, seguendo le istruzioni di Babbo Natale, si diressero verso l'autostrada per raggiungere l'area di ritorno al passato. All'imbocco di Lamezia ecco l'incredibile sorpresa. La Salerno-Reggio Calabria non c'era più! Era stata distrutta durante i festeggiamenti di fine lavori del 2100 da un attacco di marziani. Alla notizia che Loiero si era perso nel futuro, i calabresi insieme a Sarkozy, Briatore, Christian De Sica, Padre Fedele ed Elisabetta Gregoraci organizzarono una colossale festa di Capodanno.
(Dal "Quotidiano" del 17 dicembre. Questa Calabria da fiction, anzi da faicion)
Se per tutti gli italiani è stata una settimana molto difficile, soprattutto per la protesta degli autotrasportatori, per i calabresi, invece, è stata quasi normale. Qui, all' autostrada paralizzata ci siamo abituati da sempre. Chi è capace di ricordare il tratto Castrovillari - Reggio senza un'interruzione fin dalla sua apertura? Tra l'altro, ho scoperto con immediato ritiro di patente che, anche nel tratto rettilineo di Rogliano, apparentemente in perfette condizioni, non si possono superare gli ottanta all'ora. Ufficialmente, anche lì, ci sono lavori in corso. Però, piano piano, senza fretta, come tutte le cose fatte bene, ci stiamo avvicinando alla conclusione. Il 2012 è ormai vicino e potremo sfrecciare sull'A3 come tanti piloti di formula uno. Prepariamo a dovere le coronarie, perché sarebbe un peccato restarci secchi dall'emozione dopo tanta attesa. La verità è che in Calabria non siamo mai contenti. Vorremmo un'autostrada a sei corsie che congiungesse tutti i nostri tragitti quotidiani, partendo da sotto casa. Un mio amico si lamentava che nessuno ha mai pensato di progettare la Piscopio-Simeri Mare. "In effetti - mi diceva - l'uscita autostradale in Piemonte c'è l'ha pure Gravellona Toce, paese di soli 7.500 abitanti!". In ogni caso, dobbiamo ammetterlo, abbiamo un'infinità di strade statali alternative. L'importante, però, è informarsi prima sulle condizioni della viabilità tratto per tratto. A Lamezia, ad esempio, chi ha tentato di dribblare i Tir in protesta, scegliendo la statale per Pizzo, è rimasto incolonnato per ore dietro al codazzo del Presidente Loiero in visita all' area che dovrà ospitare la Città della Fiction. Alla vista di Saccà con John Dellaverson e Dieter Frank, responsabili di prestigiose case di produzione americane e tedesche, Agazio ed il fido Pantaleone, già con gli abiti di scena di Ben Hur, si sono inginocchiati proprio al centro della rotatoria di smistamento dell' ex area industriale. Nello scendere dalla biga romana da pompa magna con cui si stavano avviando all' incontro, a causa della pesante armatura, Pantaleone si è incastrato con un piede in una ruota, non riuscendo più a rialzarsi. Per fortuna c'era in zona Doris Lo Moro che, vestita da Rossella O'Hara, stava ripetendo ad alta voce il copione di "Via col vento", intenzionata ad accattivarsi le simpatie degli ospiti stranieri, dopo la grandiosa interpretazione della "Dottoressa Tersilli, primaria della clinica Villa Celeste". Vedendo il Presidente steso a terra sotto il corpo immobile di Pantaleone svenutogli addosso, impietosita dal suo lamento, si è subito chinata per prestare i primi soccorsi. "Aiutatemi, aiutatemi", invocava con un filo di voce Agazio, mentre Adamo con un piede di porco cercava di spaccare l?armatura del portavoce per liberarlo. Questa scena piacque subito a Saccà che, rivoltosi a Dellaverson, esclamò: "Agazio e Nicola sono proprio bravi! Vedi John, questo è il luogo giusto per una fiction. I calabresi sono attori nati, recitano d'istinto. Qui potremmo anche mettere le telecamere dappertutto e rifare il Truman Show!". Sentita l'intenzione di Saccà, Pantaleone riprese i sensi ed esclamò: "Agostino, già qui siamo pieni di avvisi di garanzia solo con i telefoni, ci mancano le telecamere non stop!". Intanto sul posto della futura Città della Fiction stavano pure arrivando, con dieci treni speciali, tutti i consulenti della Regione, a cui Loiero aveva garantito il ruolo di comparsa nella nuova versione di Ben Hur: settemila puntate, stile Beatiful! Scesi dai treni, però, furono subito assaliti da un gruppo di autotrasportatori imbufaliti. Meglio andò ad Oliviero Toscani e Mogol che, intelligentemente, avevano chiesto un passaggio alla motovedetta del cast di "Gente di mare", attraccata senza problemi al pontile dell' ex Sir insieme a quella dei responsabili della Endemol. C'erano davvero tutti, mentre una telecamera sistemata su di un elicottero di Canale 5 consentiva al Cavaliere di non perdersi neanche un secondo di quello che accadeva nel grande set, con telecronaca diretta di Saccà in persona, munito di cuffietta con microfonino e commenti di Tonino Raffa. "Silvio, buon pomeriggio, se ti fossi posto solo ora all'ascolto e in visione, ti comunico che tutto procede per il meglio. Agazio, Nicola e Doris, sono pronti al primo ciak. Se mi mandi un po' di figlie di amici cari le sistemiamo qua e là. Fanno sempre bella figura in ogni fiction!". Intanto, piuttosto irritato, arrivò Peppe Bova che, dopo aver dovuto rinunciare al concerto di Bob Dylan a Gioia Tauro, era stato anche escluso dal cast di Ben Hur. "E' qui la Città della Faicion?", chiese Bova ad Agazio, finalmente estratto da sotto la carcassa di Pantaleone. L' inglese di Bova ebbe per Saccà un effetto esilarante. Il megadirettore cominciò a ridere e sputacchiare: "Faicion, hai sentito Agacio? Peppe ha detto faicion. Che forte! E' perfetto per una striscia quotidiana alla Benny Hill. Somiglia pure a Franco Franchi...". Quando arrivai io, convinto che l'invito fosse stato esteso anche ai piccoli produttori televisivi calabresi, Saccà diventò improvvisamente serio e sussurrò alcune parole ad Agazio. Il presidente mi venne incontro e mi disse: "Non facciamo i soliti paesani, questa è una città internazionale, i calabresi qui non c'entrano!". Neanche il tempo di poter capire le ragioni di questa esclusione che arrivò la notizia della morte della giovane Eva Ruscio. Saccà interruppe immediatamente la telecronaca e chiese al Cavaliere: "Capo, possibile che all'ospedale di Vibo ci hanno rubato il format della nuova serie di Grey's Anatomy?". A gelare tutti intervenne Bova: "Purtroppo questo non è uno sfornat di faicion!". E così, sulla note della colonna sonora dell´ "Abbuffata" di Calopresti eseguita dalla banda di Acconia, tutto il cast di Ben Hur, tolti gli abiti di scena, mestamente fece ritorno a casa.
(Dal "Quotidiano" del 9 dicembre. I tecnocrati della parola vuota ed il tesoro di Alarico)
Se provate a lasciare la vostra auto parcheggiata male, in mezzo ad una strada ben trafficata, dopo un po' la troverete circondata da vigili urbani, polizia, carro attrezzi, magari anche camion dei vigili del fuoco e, minimo, tre troupe televisive. Normale, direte. Certo! Se si denuncia, però, giusto per fare un esempio, che la ricchezza calabrese si concentra in tre società, domiciliate presso un unico indirizzo di Cosenza, titolari di 50 mila conti correnti, 2700 appartamenti e 2000 terreni, con depositi per 10 mila milioni di euro e 171 milioni di euro in titoli, non gliene frega niente a nessuno! Da almeno tre anni, da quanto sostiene il sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia Le Donne, uno a caso, la magistratura calabrese è a conoscenza di questa clamorosa notizia. Effetti? Immediata applicazione della legge sulla privacy. Non sono fatti vostri! Qui ci sono cose ben più serie. Padre Fedele terrorizza le suore, causando la riduzione delle vocazioni tra le fanciulle e noi cerchiamo di capire il rapporto tra mafia, politica ed imprenditori, magari insinuando che dietro una ricchezza simile ci possa essere qualcosa di illegale? A parte che il numero di nuove suore pare in aumento, non si sa se proprio per merito di padre Fedele o frutto dei tempi, però, secondo i nostri RIL, i celeberrimi Ragazzi Investigativi di Locri, una notizia così avrebbe meritato, se non altro, il primo titolo di tutti i telegiornali del mondo, anche con un lungo periodo ipotetico introduttivo: ?probabilmente, se la notizia fosse vera e non si trattasse di pure illazioni, con dubbi ed incertezze dovuti alla complessità del caso, peraltro subordinatamente ad ogni accertamento degli inquirenti e sino a conferma di quanto immaginabile, di cui è bene fare mea culpa anticipatamente qualora arrivasse la smentita, è stato scoperto il covo di Bin Laden!? I Ril sono esagerati? Sinceramente non so stabilire, tra la ndrangheta ed Al-Qaeda, chi sia più pericolosa o abbia prodotto più morti e danni negli anni. Certamente, quanto meno, alla magistratura una notizia così avrebbe dovuto interessare già da un po?! Un dubbio, però, è legittimo e chi ha sottovalutato questa storia merita comprensione. Che non sia il tesoro di Alarico, il re dei Goti, sepolto nel fiume Crati con tutte le sue immense ricchezze? Si racconta, infatti, che un noto commercialista cosentino sia stato visto aggirarsi nel territorio di Mendicino, alla confluenza del fiume Caronte, tra il Busento ed il torrente Canalicchio, con i disegni e i testi in tedesco di August von Platen, che indicano con esattezza il luogo della sepoltura. Allora, perché indagare? Per la gioia di Bruno Vespa e Piero Angela? Auguri dottore, si goda il tesoro ed un bravo di cuore per averlo finalmente trovato! Piuttosto, meriterebbero qualche considerazione le parole di alcuni politici calabresi che ho beccato a mezzanotte su di una tv locale. Senza sapere se si potesse trattare di beni della ndrangheta o del tesoro di Alarico, con fare sapiente, si sono lasciati andare in analisi sull'imprenditoria calabrese, alla quale addossavano le principali responsabilità del malaffare. "Gli imprenditori, qui, non sanno camminare con le loro gambe, hanno bisogno di soldi e ciò produce questi risultati". Questo, più o meno in sintesi, il senso dei loro interventi. Mi permetto, chiedendo scusa, anche da imprenditore, di non condividere. Sarebbe bene ricordare che chi ruba è un delinquente. Chi lo fa, anche a costo della vita altrui, impadronendosi di dinamiche che dovrebbero produrre benessere e lavoro, è un criminale. Coloro che, insieme, approfittando dei loro ruoli, accumulano ricchezze illegalmente, che siano sulla carta imprenditori, politici, banchieri o semplici operatori dell' intrallazzo, formano un gruppo di criminali. Certi processi, se non usati da politici imbroglioni e collusi e dai loro amici prestanome o finti imprenditori, avrebbero dovuto servire e servirebbero a fare della Calabria un luogo normale, dove lavorare ed intraprendere non sarebbe un esercizio di sport estremo. La Calabria è piena di persone oneste e capaci che fanno sforzi indicibili, a rischio spesso dell' incolumità propria e delle proprie famiglie, per tenere in piedi le proprie aziende. Ovunque l?imprenditore si muove all'interno di processi e dinamiche utili a crescere, non solo in Calabria. I politici calabresi, piuttosto, dovrebbero evitare di telecomandare i canali dei finanziamenti verso finti progetti e grandi truffe, consentendo che possano servire davvero allo scopo per cui sono destinati ed alla valorizzazione del territorio, delle risorse e dei giovani calabresi. Al fianco degli imprenditori, denuncino le banche, spesso complici e protagoniste dei gruppi di malaffare, facendo in modo che anche qui siano a disposizione di tutti, e non a condizioni di grazia a tassi di usura, quegli strumenti tecnici che altrove sono il motore dello sviluppo di ogni azienda ed il supporto ad ogni idea. Gli imprenditori calabresi non sanno camminare con le loro gambe? Questi tecnocrati della parola vuota provino per qualche giorno, anche loro qui, a lavorare per davvero. Chissà che così, finalmente, non si riesca pure ad evitare che, giorno dopo giorno, altre ricchezze finiscano insieme al tesoro di Alarico?
(Dal "Quotidiano" del 3 dicembre. I Presepi di Romano, Silvio ed Agazio)
La notizia che la situazione della sorella di Celentano non fosse buona sconvolse il nostro premier Romano Prodi che, sulla sigla di coda del programma, si precipitò al telefono per esprimere al molleggiato parole di conforto e la propria sentitissima vicinanza. Con l'occasione il Premier, avendo sentito che non era buona neanche la situazione del lavandino, rappresentò a Celentano la disponibilità del proprio idraulico a risolvergli qualsiasi problema. L' ex ragazzo della via Gluck, ancora teso per la performance televisiva, ebbe non poca difficoltà a fargli capire che si trattava di espressioni metaforiche contenute nelle sue ultime canzoni scritte da Tricarico, Bella e Mogol. Nulla di grave! Chiuso il telefono, rasserenato dalle parole del cantante, il Premier cominciò a chiamare tutti i leaders di partito, compresi quelli dell?opposizione. Così, dopo essersi fatto spiegare chi fosse Tricarico, illustrò loro un grande progetto di presepe vivente per Natale. L'idea di Prodi piacque quasi a tutti, in modo trasversale. Il primo a rendersi immediatamente collaborativo fu il nostro Presidente della Giunta Regionale, Agazio Loiero, che aveva ereditato la passione per muschio e pastorelli dal suo predecessore don Peppino, vero artista del presepe. Già a suo tempo, infatti, i contratti di consulenza della Regione erano stati estesi anche ad aspiranti figuranti per la rappresentazione vivente della Natività. Per fare bella figura con Romano, Agazio fece un grande sacrificio personale. Decise, infatti, come dono dell´ amata Calabria, di offrire tre suoi assessori per il ruolo dei Re Magi. Convinti Adamo e Principe in pochi minuti, il nostro Presidente fu costretto, però, a tirare fuori tutto il suo irresistibile fascino per convincere anche Doris "Tersilli", come voleva essere ormai chiamata l' assessore regionale alla Sanità. Doris, come è noto, si era talmente immedesimata nel suo incarico, che aveva perfino accettato di ricoprire il ruolo del celebre Primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue, nel remake del film di Alberto Sordi. "Vedi Doris" - gli disse amabilmente Agazio - "dopo questa bella interpretazione, sono certo che, se fai anche il primo Re Magio femmina della storia, nessuno ti potrà negare un altro oscar!". L'idea di sfilare ancora sul tappeto rosso di Hollywood Boulevard come una vera star del cinema convinse la bella Doris ad accettare la proposta di Loiero. Così, sul dorso di tre cammelli molto simili a quelli originali del deserto, fatti arrivare dalla Cina per risparmiare, avendo già impegnato quasi tutto il bilancio per le campagne pubblicitarie di Oliviero Toscani, i tre Re Magi partirono alla ricerca della mangiatoia con il Bambinello. Migliaia di pastori viventi, in partenza da tutta Italia, si misero subito in contatto con Adamo, essendosi diffusa la notizia che lui conoscesse esattamente l'itinerario. Anche De Magistris decise di fare il pastorello e, per arrivare sul posto prima degli altri, cominciò ad intercettare le telefonate tra Mastella e Saladino, certo che loro sapessero perfettamente la strada, anche meglio della Stella Cometa rappresentata dai Ragazzi di Locri in formazione acrobatica. A Roma, intanto, Prodi, sorridente e felice come non s?era mai visto, insieme al suo fido Sircana travestito da angelo Gabriele con due grandi ali, cominciò ad esaminare le domandine pervenute per assegnare i ruoli principali. Subito si fermarono sul nome di Mastella che si era candidato come San Giuseppe. Per non escluderlo del tutto dalla mangiatoia, rischiando una crisi di governo, gli fu dato il ruolo di bue. Clemente, da vero toro, inizialmente protestò vivacemente temendo la castrazione, poi, rassicurato da Romano, contento comunque di un ruolo di primo piano, cominciò a roteare velocemente le pupille per adattarsi alla parte. Mentre sembrava che tutto procedesse con perfetto rigore storico, arrivò la notizia che Silvio e Walter avevano raggiunto l'accordo di fare insieme il Bambinello, anzi, per l?esattezza, una bella coppia di Messia gemelli. Protestarono tutti, a cominciare da Fini e Casini presi d?invidia. Silvio, dopo aver convinto Walter a sostituire anche la grotta con un gazebo, beffardamente propose ai suoi ex alleati la parte dell? asino, anche in coppia. L?idea di essere mamma di ben due Messia, indusse Doris a scendere dal suo cammello per autoproporsi al ruolo di Maria, per il quale s'erano anche fatte avanti la Moratti e la Forleo in lacrime. Silvio e Walter, con calma, trovarono la soluzione anche a quest'ultimo problema, davanti ad un Prodi esterrefatto. "Il nostro è un Presepe Democratico!", precisò Walter, con gli occhi lucidi. E Silvio aggiunse: "Sono, dunque, tre le Marie che saranno presenti, proprio come nei Vangeli. Maria, la madre di Gesù, cioè mia e di Walter, Maria di Magdala e Maria di Giacomo e di Ioses.". E, dopo che Maurizio Costanzo propose anche Maria De Filippis, senza scomporsi Silvio esclamò: "Venga anche Maria di Canale5. Nel Presepe delle Libertà c'è posto anche per lei!".
(Dal "Quotidiano" del 23 novembre. Nel nostro Paese c´è un bel clima...)
Sarà per via del Natale che bussa alle porte o merito della nazionale di calcio tornata mondiale, che ha battuto a sorpresa pure le Isole Far Oer, ma bisogna ammettere che almeno nel nostro Paese il clima è davvero speciale. Malgrado questa contagiosa atmosfera di festa, c'è chi, però, ha continuato e continua instancabilmente a lavorare per noi? Dopo diverse notti insonni in attesa dell'idea giusta, Veltroni, oramai sulle orme di Leonardo, oltre ad aver inventato la Primaria ed il nuovo Codice della politica italiana, ha anche rifatto la Gioconda con la faccia di Rosy Bindi e tirato fuori l'originalissimo simbolo del Partito Democratico. Una novità assoluta: PD in verde, bianco e rosso (tre colori a caso), con un bel ramoscello d'ulivo in mezzo ed inno di Mameli a cappella nella versione dvd. Mai visto prima, almeno in Europa! Silvio, per non essere da meno, trascorsi inutilmente sei giorni a dare spallate a chiunque incontrasse per strada, il settimo giorno, invece di riposarsi come abitudine di ogni vero onnipotente, ha creato il Pipì Elle, mandando in delirio tutti i suoi seguaci. Come se non bastasse, prendendo esempio da un noto miracolo compiuto diversi secoli addietro, è riuscito a ripetere la celeberrima moltiplicazione. Al posto dei pani e dei pesci, però, questa volta ben settemilioni di voti! Davanti a quest' ulteriore grande prova di trascendenza, Bondi s'è inginocchiato sconvolto e, guardando estasiato il cielo di Arcore come un autentico pastorello folgorato da una visione, ha cominciato a gridare: "Viva Silvio ed il nuovo Pipì, Viva il nuovo Pipì Elle", attirando l'attenzione di Lucia Annunziata, da quelle parti alla ricerca di qualche scoop. La giornalista, avendo equivocato le parole di Bondi, s'è subito inginocchiata al suo fianco e, in preda ad un forte attacco ormonale, ha cominciato anche lei a pregare per le nuove elezioni. Di Pietro, in diretta a Ballarò, quasi balbettando dalla rabbia, ha però confermato la sua fiducia a Prodi con un'affermazione che ha scioccato pure Dario Argento, facendo sobbalzare la Brambilla sul divano: "Giuro agli italiani che, se sarò io a farlo cadere, mi taglierò una mano.". E, come la storia insegna, quando un politico promette in tv c'è senz'altro da crederci! Chi sarà, allora, a fare cadere il Governo? In altri tempi un simile quesito avrebbe fatto la gioia di Bruno Vespa, ma oggi il re dei giornalisti televisivi italiani ha altro a cui pensare. Chi ha ucciso Meredith, la giovane studentessa inglese a Perugia? Per protestare nei confronti dei Ris di Parma, che in realtà negli ultimi tempi sono un po' in difficoltà, il buon Bruno si è perfino comprato un affilatissimo coltellaccio da cucina e s?è presentato nella villetta dell' omicidio per una simulazione del delitto, accompagnato dal criminologo Bruno, da tutti gli esperti di "Porta a porta" e da Alba Parietti in camice e mascherina. "Meglio tornare ai metodi di Sherlock Holmes", ha commentato sarcastico Vespa al professor Crepet. E, onestamente, con lente d'ingrandimento, taccuino ed un bell´ impermeabilino, gli somiglierebbe proprio tutto. D'altronde, come dargli torto? Da quando le indagini sono affidate ai Ris, che un tempo era la sigla di "Ritrovamento Istantaneo della Soluzione", in Italia non riusciamo più a scoprire un assassino! Un po' meglio sta andando, invece, ai nostri Ril. Grazie anche a loro, i celeberrimi "Ragazzi Investigativi di Locri", a poco a poco stiamo scoprendo che fine hanno fatto i nostri soldi. Ora la Corte dei Conti ha deciso di vederci chiaro pure sui costi della politica regionale. In attesa che la guardia di finanza accerti qualcosa, visto che siamo sotto le feste, ancora c'è tempo per i ritardatari. Per incassare una bella tredicesima dai duemila euro in su dalla Regione Calabria pare che sia sufficiente inviare una semplicissima autodichiarazione al Presidente di un qualsiasi gruppo consiliare. Poche parole: "Il sottoscritto (inserire i propri dati anagrafici) certifica che nei mesi di (inserire il periodo di collaborazione) ha lavorato indefessamente (va bene pure alacremente, l´ importante è rafforzare il concetto) per lo sviluppo della Calabria. Data e firma." Tutto qui. Così, finalmente, Oliviero Toscani potrà farci una domanda da vero creativo sotto una bella foto natalizia con i consiglieri regionali vestiti da Babbo Natale: "Tutti consulenti della Regione? Sì, calabresi!" E, magari, un rigo più giù: "Con i Migliori Auguri di tutto lo staff di Palazzo Campanella!"
(Dal "Quotidiano" del 18 novembre. Caro Gabriele)
Caro Gabriele, è strano sentirti così vicino malgrado non ti abbia mai conosciuto. E? bastato guardare le tue foto, i tuoi occhi, il tuo largo sorriso. E poi, lo stesso amore per la musica ed il calcio, quella grande passione che ti fa amare il tuo lavoro tanto da non avvertire sonno e stanchezza. Quel pizzico di follia che ti mette in un? auto alle sei del mattino, insieme ai tuoi sogni, per farti svegliare felice, dopo ore di viaggio, pronto ad esultare al goal della squadra del cuore. Un bacio, una carezza, le tante emozioni di una notte speciale, i sogni di una età in cui è normale sognare. Una pista piena di suoni e ragazzi, intenti ad ammiccare e ballare, davanti ai tuoi occhi felici, quelli di chi sa che con la musica fa muovere, vibrare ed a volte innamorare. Un? altra notte ed un altro viaggio finiti ma, al risveglio degli altri, in un´ auto a dormire per continuare a viaggiare e volare. Nei bar, negli ospedali, in tante caserme, negli aeroporti, per le autostrade, anche sul mare, c?è chi viene, chi va, chi parte e poi tornerà, chi non immagina che non potrà più tornare. Stanco, non hai voluto rinunciare ad inseguire altre emozioni, quelle che uno sportivo impara a conoscere già da bambino, tirando calci ad una lattina o ad un pallone, nel giardino di casa o sulla sabbia, insieme al papà o al fratello maggiore. Quelle emozioni che non ha mai provato chi va alla stadio come se andasse in battaglia, armato di tutto, finanche di odio e stupidità. Mi hai portato a fare un salto in ricordi non del tutto lontani, quando, tremante per le chemioterapie ed una leucemia improvvisa, dimesso per poche ore, mi feci accompagnare a seguire la Juve. Se ci fossimo incontrati in un autogrill, per quanto malato, alla vista della tua sciarpa ti avrei urlato ?forza Del Piero? e tu, probabilmente un po? addormentato, mi avresti sorriso e schernito o spedito dritto in qualche paese lontano. Chissà, oggi sarei al tuo posto, senza essermi reso conto di nulla, in cammino per le strade del cielo. Ti immagino mentre vaghi, stralunato e confuso, verso il tuo improvviso destino. Non farmi domande. Pur sforzandomi, non saprei risponderti. Non so perché è accaduto, perché quel giovane ha sparato, perché hanno tentato di nascondere la verità creando solo confusione, addebitando al calcio miserie e ignobiltà che, almeno questa volta, c?entrano ben poco. C?è chi viene, chi va, chi uccide per ammazzare e chi uccide perché non sempre riesce a pensare. Siamo tutti uomini sotto lo stesso cielo. Se a volte ragionassimo e usassimo il buon senso sarebbe più azzurro e meno nero. Non avere paura, però. Porterai con te, ovunque sarai, pezzi di vita, musica, allegria. Sono certo che troverai il modo per tornare, magari tra i colori di un arcobaleno o le punte di schiuma di un?onda del mare, tra i dolci pensieri di chi hai amato e di chi, con la tua musica, hai fatto amare. Tornerai in ogni lacrima di quel tuo fratello ferito che, insieme a tutti noi, non riuscirà mai a capire e dare una ragione al suo immenso dolore. Da quel tuo cielo che è stato sempre azzurro, pronto a perdonare chi ha sbagliato, tornerai nel pianto di gioia di ognuno che, in qualsiasi parte del mondo, sarà salvato dai tanti poliziotti coraggiosi e veri, pronti ad aiutare, lottare ed a volte morire.
(Dal "Quotidiano" del 10 novembre. Bregantini, un fratello tenero e forte)
Ci sono persone a cui è più facile affezionarsi, a cui si vuole istintivamente bene, dalle quali è difficile riuscire a staccarsi. Persone che il solo pensarle distanti ci induce a fare di tutto per non lasciarle andar via. Uomini e donne speciali per qualcuno o per tanti, almeno per tutti coloro che soffrono immaginandoli altrove. Certamente Giancarlo Bregantini, ancor prima che sacerdote e vescovo, è uno di questi uomini speciali, straordinariamente semplici ed al contempo eccezionali, da farteli sentire come una parte di te, come un amico o un fratello che accompagni alla stazione per stargli vicino in attesa del treno e che poi segui con lo sguardo agitando una mano, mentre ti sorride dal finestrino sempre più piccolo e lontano. Quell? amico che accompagni con gli occhi persi e lucidi fino a lasciarti immobile, malinconicamente immerso nel rumore dei binari sotto il vagone che lo porta via, con una lacrima sul viso ed un profondo dolore in fondo al cuore, mentre gli altoparlanti annunciano già l? arrivo di un altro treno. Un amico che va via, a volte, è come una foglia che cade in autunno e che però, certamente, tornerà in primavera. La natura ci mostra ogni giorno il sole che tramonta e risorge, il cielo pieno di nuvole farsi ancora più azzurro all? improvviso, un bellissimo fiore colorato spuntare solitario tra l?erbaccia di un? aiuola. Locri e tutta la Calabria sono rimaste stregate dal profumo di un uomo capace, con esempio e parole, di trasmettere speranza ed amore. Sentimenti unici e preziosi, spesso solo predicati, lasciati a riti e funzioni, invocati invano dalle fredde gocce di tante benedizioni, dal fumo d?incenso di molti altari e dalle fiammelle di candele utili solo a consumare cera. La Chiesa, come ogni espressione dell?umanità, può sorprendere o deludere, fare del bene ed anche, a volte, del male, accendere gioie o ferire. Bregantini è stato per la Calabria quella Chiesa che chi soffre si attende e chi combatte per la vita vuole al suo fianco. Un amico, un fratello tenero e forte, un sacerdote capace di offrire aiuto e conforto, vangelo letto e vissuto laddove ce n?è più bisogno, amore e speranza al pari di un miracolo. In Calabria un sacerdote così, capace dopo aver pregato in ginocchio, nel buio della sua stanza, di uscire per strada e parlare ai giovani di onestà, legalità e giustizia, cercando di costruire per loro e con loro un futuro migliore senza angosce e lutti di mafie, è stato davvero un miracolo! Uno di quelli che dalla Chiesa e dal cielo un credente ogni tanto si attende, soprattutto laddove chiedere la grazia è del tutto normale e strade e piazze parlano di tante statue portate in processione, tra canti e preghiere. In questa Calabria finalmente scossa dal grido di giovani coraggiosi con i loro mille slogan e striscioni, intorbidita da povertà e malaffare e da una politica mai così lontana da quello che dovrebbe essere, dove il potere criminale è considerato tra i più potenti al mondo, è quasi incomprensibile dover lasciare partire questo amico speciale. La Chiesa, quella fatta da uomini come noi, avrebbe potuto e dovuto riflettere qualche istante in più, prima di prendere una decisione che, probabilmente, sarebbe stata normale in un altro momento ed in un contesto normale, ma che qui, oggi, ha assunto i contorni oscuri delle tante storie di ordinaria ingiustizia che si è abituati a sopportare. Nessuna decisione di alcuna loggia, nessun potere occulto, certamente nessun intrigo. Forse, purtroppo e soltanto burocrazia, quella che regola anche le cose della Chiesa e che, probabilmente ed istintivamente, ci ha fatto gridare ?santo subito? alla morte di Giovanni Paolo II, temendo anche per lui, già santo in vita, le lungaggini e le assurdità di un altro Palazzo come tanti. Non servirà certo uno sciopero della messa in chiese già troppo spesso vuote o chissà quale gesto di protesta. Semplicemente, forse, basterà fare nostro l?esempio di questo sacerdote, provando a trasformarci in tanti piccoli don Giancarlo e, come questo uomo del lontano trentino venuto quaggiù per farci sentire meno soli, diventare insieme a lui tutti protagonisti di un?altra nuova grande storia.
(Dal "Quotidiano" del 6 novembre. Una tv piena di "M")
Dopo aver parlato di Mastella e dei suoi antenati pompeiani per oltre un mese, certi che a breve saprà meritarsi altra attenzione, dedichiamo qualche rigo a chi divide con lui il piccolo schermo dentro e fuori i Tg. Se è vero che Clementissimo ha spopolato in tutti i notiziari, tanto che abbiamo i suoi occhi imbufaliti terribilmente impressi nella mente anche nel sonno, a contendergli lo scettro delle presenze in tv non c?è più il Silvio sorridente e onnipresente, ma un vero teleprodotto da terzo millennio: Cristiano Malgioglio! Mastella, Malgioglio e la domenica anche Mughini, Moratti e Mancini. Una tv così piena di ?M?, forse, non l?avevamo mai avuta. E, per gli esperti dello zapping, tra i mille canali satellitari, digitali ed orbitali, i più fortunati possono ancora beccare perfino Moggi che insegna "regole ed etica nel calcio" ai bambini delle scuole elementari. Andiamo per ordine. Il primo pomeriggio lo share è affidato a ?galli e galline? su quasi tutte le reti! Nel post pranzo di Canale 5, in un autentico pollaio televisivo da far invidia al vecchio Amadori, Maria De Filippi seduta tra il pubblico, come una vera chioccia sulle uova, si gode il gran coccodè dello studio. Un rivelatore d?intelligenza, fatto sistemare di nascosto da Piero Angela dietro le quinte, ha smesso di funzionare dopo tre minuti di trasmissione. Pare che non si fosse mai registrato prima il suicidio di un?apparecchiatura elettronica! Piero Angela sconvolto, temendo anche per l? incolumità del proprio intelletto e di quello del figlio, ha subito abbandonato lo studio, riprovando l?esperimento all? "Italia sul Due" della Rai. Anche lì, però, dopo quindici minuti di seria discussione tra Milo Infante, Roberta Lanfranchi e Alfonso Signorini, tutta tesa a comprendere lo psicodramma di Malgioglio tradito da Coco ed orfano di Cecchi Paone, un altro rilevatore nuovo di zecca è addirittura esploso! In contemporanea Caterina Balivo su Rai Uno si poneva un paio di inquietanti quesiti: Matteo Marzotto prima o poi si sposerà o preferirà restare zitello? E mamma Marta lo vuole scapolo o ammogliato? ?M? dappertutto, a reti unificate! Se Malgioglio è in tv ogni quarto d?ora vuol dire, parlando il linguaggio degli strateghi dell?audience, che la sua apparizione sul piccolo schermo è accompagnata da autentici picchi d?ascolto. Sì, Cristiano Malgioglio tira, anche più di Pappalardo, Zechila e dell?onorevole Galati! Quando un fenomeno è così condiviso dal grande pubblico bisogna procedere con un?analisi attenta. Mastella va ad Anno Zero ed è boom di telespettatori. Malgioglio va all?Isola dei Famosi e riesplode il reality della Ventura, malgrado sufficientemente ammosciato da dj Francesco? Forse la risposta è più semplice di quello che si possa pensare: nella tv italiana non conta più il senso di quello che si dice! Il nostro telespettatore medio, dopo aver mangiato e bevuto, digerisce solo con le immagini. E? addirittura probabile che tolga l?audio al televisore ed ascolti la radio ad alto volume! Ed ecco che Malgioglio col ciuffo stroboscopico, gli occhiali da intellettuale futurista, le movenze da intrigo subliminale, rilassa, distende, quieta la mente e regolarizza i movimenti peristaltici. Che dice? Ma che ce ne frega se alla radio, in sottofondo, c?è Zapping di Aldo Forbice? Che gli italiani si accontentino solo delle immagini l?ha capito Del Noce. Su Rai Uno, ormai, fa ballare a tutte le ore. Chi può dargli torto? Se siete tra i pochi che sentono l?audio della tv, fate una prova quando c?è ?Ballando sotto le Stelle?. Con o senza volume, toh che meraviglia! Milly Carlucci è ancora più Milly e Zazzaroni, alla prese con un tango milonguero, fa più effetto di un amaro "monasterium"! La tv è un digestivo, il resto conta poco. Verso la mezzanotte, per accompagnare il ruttino di chi cena tardi, arrivano poi i grandi salotti. Tra reti nazionali e locali c´è l´imbarazzo della scelta: Porta a Porta, Matrix, Teleperfidia! Ricette semplici. Illuminatissimi o quasi al buio protagonisti, oltre ad esperti di intrighi e gialli irrisolvibili, sono soprattutto i politici, sorridenti, eleganti, pieni di ricette per tutti i problemi degli italiani e, in Calabria, anche pieni di avvisi di garanzia. Si possono seguire pure a letto, senza volume, tanto le cose serie se le dicono al telefonino. De Magistris ce le sbobina con calma e poi le leggiamo sul giornale, le sentiamo doppiate da Santoro o ci arrivano via email con i testi integrali delle Procure...
(Dal "Quotidiano" del 26 ottobre. Primus Mastella et amici calabresi)
Se è vero che dopo il primo ed il secondo spesso arriva la frutta, non c?è da fare drammi per quello che sta succedendo all? Italia dopo la prima e la seconda Repubblica! Anzi, noi che siamo gran mangiatori e buon gustai di razza, dovremmo riderci su e fare come i nostri cari antichi romani che, al termine di una bella abbuffata, vomitavano, si svuotavano ben bene e ripartivano come se nulla fosse! Che l?Italia sia alla frutta non ci sono certamente dubbi. Il problema, secondo alcuni, è capire chi abbia partecipato alla grande abbuffata e, soprattutto, come l?abbia fatto. Per comprendere da dove arriviamo ed analizzare meglio il presente, basta fare un salto nel passato. Il banchetto romano nasce come momento sacro e pubblico, allietato da musica e spettacoli, in cui al cibo si accompagnava il vino. Già nel 79 d.C. la realtà vesuviana, ad esempio, presentava un tenore di vita pari a quello dei ricchi abitanti delle Città dell? Impero. La Campania felix era il luogo eletto per ozi e piaceri. Trimalcione, Lucullo e Primus Mastella, probabilmente ricco antenato del nostro attuale ministro della giustizia, erano tutti campani. Mangiavano distesi sui triclini con letti in bronzo impreziositi d?argento, con rumori di ruscelli artificiali e giochi d?acqua. I triclini erano costituiti da tre letti uniti, disposti a ferro di cavallo, addossati alle pareti; ogni letto ospitava tre persone che, distese sul fianco col capo verso la mensa centrale, mangiavano e conversavano in compagnia. Primus Mastella amava cuscini e coperte in tessuti preziosi sui letti tricliniari, vasi potori argentei tra i convitati, tavole imbandite di pietanze appetitose, banchettanti ebbri, confortati da fanciulle allegre, già allora dette "velinae" e serventi premurosi, in ossequio alla ?locorum proprietas vitruviana?. A1 sorgere del sole Primus Mastella consumava una rapida colazione, lo ientaculum, costituita dagli avanzi della cena ed a metà giornata un breve intervallo dedicato al prandium, un pasto frugale che si consumava in piedi con le mani. La cena era il pasto principale. Partiva nel pomeriggio e, a volte, si concludeva addirittura all´alba. I convitati, soprattutto "populares udeur, compagnes operorum et amici bruttii (calabresi)", si distendevano sui triclini e, dopo le abluzioni, iniziavano la cena. Primus Mastella amava il pasto completo, ab ovo ad mala, di più portate: l´antipasto, accompagnato dal mulsum, buon vino da meditazione, il ferculum, uno o più piatti di carne o pesce con verdure e, infine, le secundae mensae, i dolci e la frutta. II dopo cena era il vero momento conviviale, scandito dai brindisi del magister bibendi, Flavius Briator e dalle riflessioni serali di Pater Fidelis. Spesso regnavano l´euforia e l´ ebbrezza. Primus Mastella badava a tutto, dallo schiavo che lavava i piedi dei convitati, ai drappi di lino per i triclini. Le abitudini di Trimalcione e Primus Mastella non erano del tutto ben viste da un magistrato plebeo piuttosto moralista, da loro stessi soprannominato per scherno De Magistris. Costui, nascosto sotto i triclini, "sine nulla dicere eius superior Longobardus, de fido dubitavat ", soleva origliare le conversazioni dei convitati... Dopo quasi duemila anni ecco la resa dei conti! Clemente, ultimo discendente del nobile pompeiano, viene fatto addirittura Ministro della Giustizia e decide istintivamente di vendicare l? antenato. Individua un De Magistris a caso, per incredibile coincidenza anch? egli magistrato, a Catanzaro e gli si scaglia contro. Ricordandosi del suo passato, il ministro Di Pietro si oppone al collega e si schiera con De Magistris, difeso per buona mezz´ora in tv pure da Lucia Annunziata. ?Di Pietro, tu non capisci niente di diritto e giustizia, pensa alla tua Mercedes?, gli urla Mastella roteando le pupille, inviperito come non s´era mai visto. E, dopo aver dato della meretrice a Lucia Annunziata, furibondo, comincia a minacciare perfino nuove elezioni! Per fortuna del Governo la bagarre tra ministri su legalità e giustizia è interrotta da una grande notizia d?economia. La ?Mafia S.p.A.? è oggi la principale azienda italiana... Forse, riflettendoci bene, abbiamo superato anche la frutta. Per ripartire non ci rimane che fare come gli antichi romani. E, a dir il vero, non abbiamo neanche bisogno di infilarci due dita in bocca!
(Dal "Quotidiano" del 21 ottobre - A proposito delle primarie del Partito Democratico)
Sono da poco rientrato da una breve vacanza all? estero. I miei consueti quattro giorni quieti d?ottobre! Tra i trenta canali della tv dell? hotel, il venticinquesimo destinato a Rai Uno non funzionava. Così ho davvero staccato la spina. Neanche gli imperdibili azzurri e l? immancabile internet! Finalmente un po? di pace, dopo le ultime ricche razioni quotidiane di assortitissima politica, a base soprattutto di Mastella e dei vari derivati steroidei del big bang del ?92 al Pio Albergo Trivulzio. Non ho problemi alla cistifellea, ma ogni tanto metterla a riposo non guasta. Rigenerato e pronto ad un altro anno calabro, esatto contrario dell?anno sabbatico, sono tornato a Lamezia. L?effetto è stato incredibile. Avevo lasciato un? Italia alle prese con inchieste scottanti, Ragazzi di Locri, gialli e misteri, sindacati sul piede di guerra, Fassino in piena anoressia richiesto anche come modello da Dolce e Gabbana, Vespa e Santoro agili sulla cronaca amara come lo erano Bartali e Coppi in salita ed ho trovato, invece, una nazione in festa. Cavolo! Ho esclamato a mia moglie. E meno male che sono uno dalla vacanza corta, altrimenti sarebbe stato un vero salto nel futuro. Che è successo? Ho chiesto in giro. Nessuna risposta. Solo sorrisi, facce sprizzanti di felicità, gente allegra e visibilmente piena d?ottimismo. Tutti a dire buongiorno ad ogni passante, nei bar, per le scale. Che è successo? Mi sono ripetuto incredulo. Un po? di giornali, la tv, la radio. Finalmente ho capito. Come non pensarci subito? Le elezioni del nuovo Partito Democratico! Senza riflettere e volerne sapere di più, sono sceso al bar sotto l?ufficio ed ho ordinato un prosecco. Il barista, felicissimo come non l?avevo mai visto, per un attimo si è oscurato. ?Un prosecco, ma è sicuro?? In realtà, al di là di un cappuccino non sono mai andato. ?Abbiamo i vincitori del Partito Democratico?, gli ho spiegato. ?Ah, ora capisco!?, mi ha risposto ancora più felice di prima, unendosi al brindisi. ?Offro io?, ha subito aggiunto. ?No, offro io!? ?Offro io!? Così, uno dietro l?altro, tutti quelli che erano nel bar... Che meraviglia, ho pensato! In Italia bisognerebbe fare una primaria al giorno. Forse abbiamo trovato la ricetta per star meglio. Ora capisco perché Casini, Fini e Berlusconi stanno crepando d?invidia. Si sono fatti in quattro per migliorare l? umore degli italiani e, invece, la soluzione era la più semplice possibile. Altro che condoni, riduzione delle tasse e indulti o, per chi la pensa un po? troppo sul serio, lotta alla criminalità, funzionamento della giustizia! Il vero toccasana è la primaria. Non devi litigare a cena o allo stadio con l?amico di destra o sinistra, quale che sia l?altra parte; non si riempiono le città di manifesti abusivi con mezzi busti raccapriccianti. Alla fine si è perfino tutti felici e contenti! Dopo il brindisi ho cercato anch?io i risultati. Ha vinto Veltroni. Ho cambiato giornale per essere sicuro. ?Non è possibile che abbia battuto Gawronski?, ripetevo ad alta voce. ?Sì, lo ha battuto ed ha anche battuto Adinolfi!?, mi ha detto il postino. Adinolfi si era candidato? Il mio amico cameriere a Trastevere allora faceva sul serio quando diceva a tutti che sapeva come salvare l?Italia? Torno in edicola e compro altri dieci giornali. E? vero. Veltroni ha battuto tutti, anche la Bindy. Mi si è subito allargato un sorriso ed ho provato una gioia incontenibile. Come avrà fatto non lo so, ma ha vinto e questo conta. Ed in Calabria? Beh, a parte l? altrettanto imprevedibile vittoria di Minniti, per il resto risultati un po? scontati. Nella provincia di Vibo, ad esempio, ha vinto Bruni, non per niente presidente della Provincia. Successi anche per le liste di Bova e Loiero, già belli e presidenti. Ottima anche la prova di Nicodemo Oliverio. Su di lui, però, pesano dei dubbi. Merito suo o delle trecento interviste che gli ha fatto in tre mesi Gregorio Corigliano al Tg3, andandolo a scovare perfino in un concorso di bellezza a Cirò Marina? ?Ed ora in onda un servizio su Miss Italia?, così avevano annunciato dallo studio. Spalanco gli occhi, le miss sono sempre le miss! Toh, invece chi ti spunta al microfono di Corigliano? Con tette e cosce sullo sfondo, in primo piano i baffi di Nicodemo Oliverio! Almeno non si illudano i telespettatori...
(Dal "Quotidiano" del 12 ottobre - Sulla puntata di "A porta a porta" dedicata a Mastella)
E? strano attendere quasi con ansia il cattivo tempo, ma del caldo degli ultimi mesi in Calabria non ne poteva più nessuno. Così, l?arrivo delle prime piogge è stato festeggiato ovunque con grande entusiasmo. La lunga estate ci saluta con le sue temperature a prova di piromani e le scontate polemiche su mare e strade, acqua e fogne, notti bianche e piccanti. Ci lascia anche un po? di gialli, misteri e temi da talk show, per un inverno da trascorrere con Bruno Vespa, Michele Santoro, RIS veri ed in celluloide e con i nostri RIL e ROL, le mitiche squadre speciali dei Ragazzi Investigativi ed Operativi di Locri, ormai conosciuti in tutto il mondo. Chi poteva dire a Mastella, fuggito a New York per la disperazione che, anche lì, lo avrebbero inseguito Bruno Vespa, gli American Locri?s Boys ed un gruppo di grillini? Finalmente felice e sorridente a bordo di una scintillante Maserati decappottabile, nel pieno della parata del Columbus Day, cosa ti spunta ad agitare la palpebra superiore del Ministro? Il solito striscione scuoticoscienze, ?E adesso trasferiteci tutti?, pure a New York! ?Non ci lasceremo processare sulla piazza mediatica ed in nessuna piazza?, urla indispettito Clemente. I Ragazzi di Locri sparsi nel mondo esultano: ?Vuoi vedere che finalmente si vuole fare processare anche lui in un tribunale normale?? La notizia arriva a De Magistris che sbotta: ?Why not?? E convoca subito i suoi periti per una riunione fiume. Il Ministro, innervosito dalle notizie che gli arrivano da Catanzaro, scende furioso dalla macchina, manda un sonoro vaff anche a Cristoforo Colombo e si precipita nello studio americano di Bruno Vespa urlando: "Un conto è il dissenso, un conto è la politica aspra e un conto è il dileggio istituzionale!? A polizia e vigili urbani di New York che lo inseguono per tutta Mulberry Street grida: ?Parlo a voce alta perché sono una persona seria!" Stretto tra due poliziotti, affatto convinti della spiegazione, entra nello studio televisivo nel mezzo di una puntata di ?A porta a porta?. Neanche il tempo di ricevere il benvenuto dal buon Bruno che, scorto Rizzo in poltrona nello studio di via Teulada, gli sferra via satellite un attacco al vetriolo: "Se avete tiepidezza nei miei riguardi, se pensate che io vi dia rossore, che abbia preso tangenti, che sia poco serio, se io vi faccio schifo, lasciamoci con molto garbo!" A sentire queste parole, Lory Del Santo, che di lasciate se ne intende, scoppia in un pianto a dirotto. "Se non riusciamo a stare assieme ? insiste il Guardasigilli - non aspettiamo il referendum e che si rompa tutto. Dividiamoci prima e si vada alle elezioni". E, dopo aver dato della ?scalcinata? a tutta la coalizione, si mette a piangere anche lui. Marco Rizzo, a disagio in questa situazione all? ultima lacrima, cerca di calmare Mastella e la Del Santo e si lascia andare in un?affermazione per lui insolita, a metà tra alta filosofia e teologia: "Capisco - dice rivolgendosi direttamente a Mastella - che sei in difficoltà, ma non puoi chiedere a me e ai comunisti italiani una difesa della persona. Io posso darti solo la solidarietà umana!" Mastella, percependo un certo tono di sfottò, si scalda e ribatte: "Rizzo, non voglio la tua solidarietà. Non ne ho bisogno". E Rizzo pronto: "Clemente, la solidarietà umana si dà privatamente. Chi la dà in pubblico, vuol dire che ha il pelo sul cuore". Bruno Vespa tira un sospiro di sollievo, rendendosi conto di aver azzeccato l? ospite in studio. ?Ti figuri se invece di Rizzo avessi invitato Luxuria o Pecoraro??, sussurra ad un collaboratore fuori onda. Ma Luxuria, sentito che si parla di solidarietà umana da dare privatamente e pelo, telefona subito sul cellulare di Mastella. Nessuno in diretta si accorge di nulla, ma De Magistris in tempo record acquisisce anche questa intercettazione. Che avrà detto l? onorevole transgender al Ministro? E poi, quando Saladino gli spiegò la finanziaria, Prodì la capì subito o ci impiegò un bel po?? Alberto Stasi è mai andato in vacanza a Cogne? I coniugi di Erba meritano un solo ergastolo per la strage o due perchè ora si sono dichiarati innocenti? Ci si prospetta un inverno mozzafiato! Tutti a comprare la tv per l? automobile, così, se dovesse capitarci di passare un? intera notte fermi sull? A3 tra Bagnara e Scilla, non ci perderemo neanche una puntata di ?A porta a porta?, "Anno Zero" e "Ballarò"...
(Dal "Quotidiano" del 6 ottobre - Quando la tv arriva a trasmettere persino il cattivo odore)
E? appena finito Anno Zero. Non immaginavo di potermi commuovere e provare certe emozioni guardando Santoro. Sì, lo ammetto, a me non piaceva una certa faziosità unidirezionale di alcuni suoi vecchi programmi. Già dal suo rientro in Rai, però, avevo piacevolmente notato che il forzato digiuno gli aveva rimosso un po? di trigliceridi in esubero. E stasera mi è apparso più agile che mai ed anche più bello nel cercare di portare alla luce l?incredibile discarica ?sotterranea? in cui si è trasformata la scolorita politica italiana. Mai uno studio televisivo era stato invaso da tanto cattivo odore, tale da arrivare fino a noi in poltrona. Dal bianco e nero, alla tv a colori ed ora anche agli odori. Purtroppo, però, il primo esperimento in tal senso ci ha fatto arrivare soprattutto una gran puzza! Forza della tecnologia ma, a pensarci bene, forse e soprattutto della nostra coscienza. Una coscienza ritrovata, quella di una Calabria stanca di essere uno dei tanti Sud del mondo. Uno di quei luoghi dove si è incapaci di pensare, reagire, scuotersi e rinascere. Dove si suda e si suda, perché tra caldo, rabbia e lavoro, che a volte c?è e spesso manca, non c?è voglia neanche d?asciugarsi il viso e dove spesso il sudore si confonde con il pianto. Una Calabria che, malgrado tutto, sa trasmettere ancora il suo bel profumo e parlarci di speranza. Questo ha fatto e detto la faccia di Rosanna Scopelliti. Ho avuto il piacere di conoscerla. Le ho consentito prima del concerto di Guccini a Catanzaro di parlare al palasport gremito. Mi sono fermato e commosso. E subito allora scrissi... Quante emozioni può regalare lo stare insieme, uniti dalle canzoni di un grande artista e dalla voglia di cambiare quel mondo in cui siamo nati e che ci appartiene! ?La Calabria siamo noi?. Questo era il suo slogan di quella sera e questo ha ripetuto ancora una volta, candida come un fiore. ?Dopo che hanno ucciso mio padre sono andata via ed ora sono tornata per riprendermi la mia terra, insieme ai ragazzi che vogliono lottare affinchè questa Calabria possa scrollarsi il malaffare, il cancro della criminalità e si possano ritrovare legalità e giustizia?. Anche stasera Rosanna ed i tanti ragazzi dei licei di Catanzaro, uniti a quelli di Locri, hanno gridato a tutti che la Calabria è della gente perbene, è di tutti coloro che la amano e ci vivono in punta di piedi, quasi danzando su carboni accesi. Questa puntata di Anno Zero ci ha ripetuto, caso mai ce ne fosse bisogno, che la democrazia e la libertà dobbiamo ancora difenderle a denti stretti, partendo proprio da legalità e giustizia. Mi ha commosso Rosanna, rimasta senza padre e senza una verità, ma anche Salvatore Borsellino, determinato nel difendere De Magistris come se fosse suo fratello ancora vivo e perfino la Merante, lucida e tosta come molte donne calabresi. E che dire dell?elenco di tutti i magistrati uccisi dalla mafia? Una sequenza di nomi che ha reso ancora più ridicolo il senso, qualora ce ne fosse uno, delle parole del sottosegretario alla giustizia Scotti. Quanta tristezza e mestizia nel dover sopportare le sue inconsistenti spiegazioni, inclusa la difesa d?ufficio del Ministro! Sarà che il suo nome assomiglia a quello di una carta igienica, ma ad ogni suo intervento c?è stato davvero da turarsi il naso. Infine un bravo a Clementina. "Il mio collega di Catanzaro ha scoperchiato le pentole!" Ha detto chiaro a tutti la Forleo. "Complimenti. Lei sa usare bene soggetto, predicato verbale e complemento oggetto", ha replicato compiaciuto Santoro. Ho spento la tv, però, con una forte sensazione positiva, una bella certezza. Per il malaffare in questa nuova Calabria non sarà più come prima! Ah, chiedo scusa, dimenticavo Chiaravalloti. Questa estate mi sono trovato a Praialonga invitato in una giuria di miss Italia. Il conduttore della serata, nel coinvolgere uno spettatore per un gioco, ha scelto casualmente lui. ?Signore, come si chiama?? Gli ha chiesto. ?Mi chiamo Giuseppe?, ha risposto l?ex presidente sorridente, in bermudone e bretelle, senza aggiungere il noto cognome. Stasera, dopo aver sentito la sua squallida intercettazione, prendendo spunto da una vecchia canzone di Faletti, invito tutti i calabresi a gridargli in coro: minchia figura Signor Giuseppe!
(dal "Quotidiano" del 3 ottobre - Sul matrimonio dell´onorevole Giuseppe Galati)
Mentre Aldo Pecora e Rosanna Scopelliti continuano il loro fitto tour pro De Magistris con i soliti striscioni scuoticoscienze e Franco Corbelli, per stargli appresso, continua a perdere voce e chili, con giacca e cravatta oramai direttamente sulle ossa e sguardo malinconico alla Fassino post Ds, c?è chi comunque tiene alto il nome della Calabria. Per il futuro della nostra regione, nel tentativo di evitare la temuta secessione e dare un serio contributo all? unità nazionale, il generoso onorevole Pino Galati s?è dato in sposo ad una leghista. Quando ci sono da fare sacrifici per la propria terra, quest? uomo è sempre in prima linea! Calabresi brutti, grassi e pelati? Lui, per zittire i nostri detrattori e fare cadere questo immeritato stereotipo, s?è presentato all? altare bello, magro e finanche capellone, senza riporti e chioma autentica a prova di Borghezio. Mentre qui si pensa a ?ndrangheta e Poseidone e si affida la nostra immagine ad uno spento Oliviero Toscani o ad un Gerardo Sacco che, dopo peperoncini e cipolle, può trasformare in gioielli solo patate e zucchine, il nostro vero testimonial ha messo a segno il colpaccio mediatico d´ inizio millennio! Pinuccio e Carolina sposi nella splendida cornice del Lago di Como, con l?ex ministro Baccini e Pierferdinando Casini a fare da testimoni e perfino la mitica lista civetta ?Abolizione Scorporo?, in cui la signora è stata eletta, al gran completo. Galati come Garibaldi, come punto G. Una storia d?amore, politica, sesso e patriottismo, tra la casa paterna di Lamezia, la villa a Miami, i suoceri a Bergamo e le discoteche a Roma! E che dire degli invitati? L?unica pecca è stata non aver invitato Corbelli, a cui una bella cena sul Lago di Como avrebbe fatto davvero bene alla salute. Come lo portiamo giovedì prossimo da Santoro tanto pallido e smunto? Ci sono da capire, però, le ragioni del nostro onorevole. Se si fa un?operazione d?immagine a favore della Calabria, in effetti, uno così lo puoi presentare solo come mozzo dello yacht di famiglia, autista o portabomboniere! Poi, diciamola tutta, invitare Corbelli significava trovarsi a Villa d?Este, al minimo, i Ragazzi di Locri, padre Fedele e l?ambasciatore dell?Etiopia, Mengisto Hulluka, con cento bambini africani. Andavamo sul lago di Como a fare i terun, al cospetto di ospiti come Ramona Badescu, Paolo Berlusconi, Mara Venier, Maroni, Bossi e Buttiglione? Onorevole, mi permetto però di farle una raccomandazione ed una segnalazione. Ha sentito l´ultima di Bossi? Al cuor non si comanda, ma si guardi dai leghisti! Su internet, nel sito di Wikipedia, l?enciclopedia della grande rete, alla pagina di sua moglie (http://it.wikipedia.org/wiki/Carolina_Lussana) c?è testualmente scritto così: ?Grande sconcerto tra gli elettori della Lega Nord ha generato la decisione di sposarsi con il parlamentare calabrese dell´ UDC Giuseppe Galati...". E giù con indicibili cattiverie sul suo conto. Vede, se lo avesse invitato, Corbelli certamente si sarebbe fatto i baffi in quattro per riuscire a cancellare queste maldicenze. Anche perché, se qualche leghista capitorzolo ci dovesse credere, quando tornerà lì per l?anniversario di nozze, correrà il serio rischio che la sua folta chioma finisca in fondo al lago. Questi non scherzano. E con la difficoltà che c´è a rifare tutto l´impianto con nuovi innesti, questa volta dovrà tenersi la pelata! A proposito di Corbelli, un invito glielo faccio io. Insieme ai Ragazzi di Locri sposi anche la causa degli ostaggi italiani in qualsiasi parte del mondo. S?impedisca al nostro governo di provare a liberarli. ?Ce l?abbiamo fatta ? ha gridato soddisfatto D?Alema al Tg1 della notte ? Siamo riusciti a liberare i nostri due agenti segreti dalle mani dei Talebani!?. Neanche il tempo di chiudere gli occhi per addormentarmi sereno, dopo questa bella notizia del Ministro, che dallo studio centrale il giornalista ha precisato: ?Uno è in fin di vita e l?altro, malgrado i proiettili in molte parti del corpo, dovrebbe essere fuori pericolo. A colpirli potrebbe essere stato il fuoco amico!? Al posto di un ostaggio sarei terrorizzato dall´ interessamento della Farnesina. Se qualcuno deve proprio ammazzarli, lasciamoli quanto meno al loro destino...
(dal "Quotidiano" del 25 settembre - A proposito del caso del pm De Magistris)
Oramai, quando per alcuni l?indignazione diventa incontenibile, non rimane che chiedere aiuto a Supergrillo. Da organizzatore di spettacoli, per molti anni ho associato al suo nome la certezza di un tutto esaurito, come quelli delle più acclamate rockstar. Ora, come tanti, in questa realtà da V-Day penso a lui come un autentico eroe dei fumetti. La notizia che il Ministro Mastella abbia chiesto il trasferimento del pm De Magistris dalla procura di Catanzaro, avviando anche l?azione disciplinare nei suoi riguardi, non poteva non trasformarsi per il popolo dei grillini in un´ altra ceppalonata! Pare che nell?indagare sul sistema di potere occulto e trasversale che coinvolge politici, imprenditori e magistrati, in cui figurerebbe anche lo stesso Ministro, De Magistris abbia fatto una cosa gravissima. E? accusato di non aver voluto spifferare notizie sullo sviluppo dell?inchiesta finanche al suo superiore, dottore Lombardi. ?Usa metodi d?indagine poco ortodossi?, sostengono in coro alcuni politici, da Udine a Catanzaro. E? da qualche giorno che mi scervello. Che non sia definibile così, almeno in Italia, indagare su certi sistemi di potere, questi forse sì, poco ortodossi? Mi è sembrato strano sentire che un magistrato, che fa il suo lavoro riuscendo ad accendere i riflettori della giustizia su fatti gravissimi di malaffare, mala politica ed ordinaria criminalità, peraltro anche in una regione dove ogni anno spariscono nel nulla milioni di euro di danaro pubblico ed un po´ di cittadini, piuttosto che ricevere il compiacimento ed il ringraziamento innanzitutto delle Istituzioni, rischi di essere sanzionato e mandato a casa e, poi, proprio su richiesta del Ministro della Giustizia! Non posso immaginare che il nostro Guardasigilli non desideri l?accertamento della verità, anzi, come tutti, ritengo anch?io che sia il primo a volerlo. Dopo le tante critiche per l´indulto, senza che qualcuno riflettesse sul fatto che il suo Ministero fino al 2001 oltre che di giustizia era anche di grazia, il povero Mastella è nuovamente sotto accusa, peraltro per un "atto dovuto", come ha candidamente detto a "Repubblica". A questo punto, prima d?indignarci e prendercela ancora con lui e con la solita politica, dovremmo approfondire. Possibile, invece, che De Magistris, preso dal lavoro e da queste benedette inchieste, non abbia accettato di accompagnarlo al Gran Premio di Monza e lui ci sia rimasto così male da fargliela pagare alla prima occasione? In fin dei conti il Ministro, se ci pensate bene, ha davvero lo sguardo bonario da Clementone dispettoso. Se le cose stessero in questo modo, caro dottor De Magistris, sopporti il tono confidenziale, onestamente il Ministro avrebbe le sue buone ragioni. Magari c?era pure qualche avvenente velina desiderosa di conoscerla e lei, invece di sguazzarsela tra i box della Formula Uno con l´opportunità di uno champagnino anche con Flavio ed Elisabetta, ha preferito starsene a Catanzaro per pensare alle intercettazioni telefoniche di questo e di quello. Faccia come la collega Pasquin che, ogni tanto, scambiava simpaticamente qualche sentenza con soppressate dello Zomaro e la domenica organizzava magnifici picnic a Capo Vaticano! C?è un limite anche allo spirito di abnegazione, mi perdoni. E poi, ha deciso di non raccontare nulla a Lombardi, non dà confidenza al Ministro, si mette ad indagare su alcuni dei suoi amici più cari. Non è che soffre di sprezzo dei superiori? Infine, mi scusi, che dire dei nomi delle sue inchieste: Calabriagate, Why Not, Poseidone? Chi glieli ha suggeriti, i ragazzi di Locri? Lasci perdere quei matti kamikaze, segua Mastella! Dottore De Magistris, ancora è in tempo per fare pace. Lo chiami e si autoinviti al Gran Premio del Giappone. L? aeroporto di Lamezia è di strada per Fuji. Sull? aereo presidenziale c?è pure il biliardo e tra un colpo e l?altro avrete tutto il tempo per chiarirvi. Così nessuno penserà che si volesse insabbiare qualche indagine scottante o potrà dire che, questa volta, non ci fosse una buona ragione per usare l? aereo di Stato. Vedrà, il Ministro sarà felice di lasciarla proseguire nel suo lavoro ma, soprattutto, di essersi evitato un ennesimo affettuoso saluto di Supergrillo e, forse, di moltissimi italiani!
(Lettera inviata il 30 agosto al "Quotidiano della Calabria" a proposito del sondaggio sull´ evento dell´estate calabrese curato da Franco Dionesalvi)
"Illustre Dottore Dionesalvi, Le scrivo in merito al sondaggio appena conclusosi da Lei firmato, dal titolo ?Vota l?evento dell?estate calabrese?. Pur comprendendo lo spirito balneare dell? idea, mi viene difficile soprassedere sull? approccio da ombrellone con cui si è parlato di un?attività che per alcuni operatori rappresenta anni di sacrifici e duro lavoro, per qualche politico significa capacità e creatività nell?amministrare, per i cittadini è sinonimo di cultura, aggregazione e divertimento, per molti giovani è quell´occupazione invocata, per tutta la Calabria... positività e speranza! La conosco e la stimo come fine intellettuale. Mi ha sorpreso averla scoperta autore di giochi estivi. Però, poiché ho l?abitudine di cercare gli aspetti costruttivi ovunque, mi permetto di pensare che i suoi commenti quotidiani al sondaggio, ancora più imbarazzanti della griglia di eventi prescelti con tanto di logo, compreso il mio Demofest, siano stati volutamente provocatori e di stimolo per un dibattito sul tema. Immaginando ciò, le esprimo qualche personalissima opinione, nella speranza che magari voglia rendersi promotore, insieme al giornale, di un bel convegno. Non voglio entrare nel discutibile merito tecnico delle modalità di voto, aspetto comunque secondario... Parto dalla rosa di eventi ?proposti?, quindi evidentemente ritenuti più importanti di quelli non inseriti. Lei ha dimenticato, o solo declassato, ?Una Città per cantare? della Città di Catanzaro, che negli ultimi anni ha proposto autentici eventi unici, anche internazionali, come Momix, James Brown, Notre Dame De Paris; ?Catona Teatro Festival?, giunto alla XXII edizione, che merita una sottolineatura, anche solo perché a realizzarlo è un privato, capace anche di costruirsi il Teatro che lo ospita. E poi, ancora: ?Essere a Soveria?, la ventennale rassegna inventata da Mario Caligiuri, che ha innovato a livello nazionale la concezione di eventi estivi, ?brevettando? per prima la ?Notte bianca?, poi ripetuta in tutta Italia; la mia ?Fatti di Musica?, giunta alla XXI edizione, unica rassegna italiana che presenta e premia alcuni dei migliori live d?autore; ?Il Palio di Ribusa? a Stilo, una delle rievocazioni storiche più importanti del Sud; la ?Varia? di Palmi, fusione tra fede, folclore, tradizione, che risale addirittura al 1700 e muove pubblico e media da tutto il mondo. Ed ancora, l?Estate Reggina, il Meeting del Mare di Crotone, Catanzarock, Il Festival Euro Mediterraneo di Altomonte, la rassegna di Acri, il Peperoncino Jazz Festival, Crotone Provincia d´Estate, lo stesso "Premio Mia Martini" arrivato secondo, ecc. ecc.. Al loro posto, ad esempio, troviamo la ?Processione di San Vitaliano?, la ?Sagra della Cipolla?, la ?Sagra della ?nduja?, qualche "Notte Bianca". Se definiamo "eventi" anche sagre, processioni e tutte le notti bianche dei calabresi, quale regione al mondo può battere la Calabria? Qui non si dorme già di nostro per problemi e calura! Caro Dottore, in Calabria sono nati e resistono da oltre vent?anni, soprattutto grazie a qualche visionario, Festival e rassegne capaci, oltre che di muovere pubblico, anche di penetrare nei media nazionali con idee originali, altissima qualità ed adeguate strategie di comunicazione. Affrontiamo questo argomento. Come se lo spiega che eventi "calabresi" spesso hanno servizi in Tg e quotidiani nazionali e non su quelli locali? Come cresce un evento in Calabria se qui, a volte, certa stampa ignora i principali eventi per qualità? Nel commento finale Lei ha affermato che gli eventi calabresi sono finiti in un TG nazionale solo per la sparatoria allo spettacolo di Benigni. Mi chiedo: perchè si è inventato questo sondaggio, con tanto di commenti quotidiani, se lei non sa nulla a riguardo? Nel TG1 delle 13.30 di Ferragosto c´è stato un lungo servizio sul concerto di Giovanni Allevi a Diamante, coprodotto dalla mia "Fatti di Musica" con il "Peperoncino Jazz Festival". Ogni anno il TG1 ci dedica un servizio. E, restando a "Fatti di Musica", i servizi sul concerto di Guccini, con tanto di mostra di pittura di artisti calabresi a lui dedicata, per il quale è sceso di persona Vincenzo Mollica, i lunghi spazi in "DoReCiakGulp" del TG1 ai concerti di Paolo Conte, all´evento unico in Italia con Gilberto Gil e Fiorella Mannoia a Le Castella, le dirette radiofoniche con i quattromilioni di ascoltatori di Baobab e Rai Radio Uno per il Demofest e tanti altri ancora, come li definisce? Mi ha fatto sorridere quando si è chiesto come mai in Calabria non ci sia un evento come la Mostra del Cinema di Venezia. Innanzitutto perché non abbiamo Venezia! Secondo lei è la stessa cosa fare un festival del cinema a Sangineto, Lamezia, Tropea o Soverato, piuttosto che a Venezia? E poi, da quando la politica calabrese ha scoperto gli eventi? La Mostra del Cinema di Venezia esiste dal 1932. Io ho iniziato la mia attività nel 1986. Per dieci anni, la politica non solo era del tutto indifferente ma costituiva, spesso insieme all?ingranaggio burocratico, il problema principale da superare! Si ricorda il concerto di Sting vietato nel ?93 perché la sua musica avrebbe inquinato anche l?atmosfera? Questa era la Calabria! Un evento, dott. Dionesalvi, è tale, come dice il vocabolario, quando è ?un avvenimento di grande interesse collettivo? e, aggiungo io, quando è frutto di una creatività capace di fare cultura, immagine e promozione anche attraverso il ?moto naturale? della grande aggregazione e comunicazione. Per raggiungere questi obiettivi, a parte la caratura dei protagonisti per taluni generi di eventi, ci vogliono progetti che racchiudano più ingredienti: originalità, unicità, storicità, attualità, qualità dell?idea e della sua realizzazione, allestimento e comunicazione compresi. In Calabria abbiamo fatto partire diversi progetti unici, originali e di grande impatto, ma la politica li ha finanziati con briciole per una, due edizioni al massimo, mentre i maggiori festival italiani, da Spoleto, che lei cita, ad Umbria Jazz, ai festival del Cinema di Venezia o di Roma, sono sostenuti ogni anno da milioni di euro di danaro pubblico. Qui, invece, l?estate si polverizzano milioni di euro in feste paesane, oggi anche finanziate da Comuni, Province e Regione, o a favore di una miriade di associazioni che, con la "finta" formula di non essere a fine di lucro, accedono comodamente al danaro pubblico senza alcun merito e spesso per pura clientela. Le faccio velocemente la storia di alcuni eventi originali che ho ideato e realizzato in Calabria: Omaggio a Mia Martini, trasmesso il 20 luglio del 1995 su Rai Due da Lamezia Terme. La Rai voleva inserirlo in palinsensto come evento annuale. Il sindaco di allora, Doris Lo Moro, non lo volle rifinanziare. ?La Sera dei Miracoli?, trasmesso a settembre del ?99 in diretta in prima serata su Rai Uno dal Porto di Gioia Tauro. Era l?apertura della programmazione autunno-inverno di Rai Uno. La Regione lo rifinanziò dopo tre anni, nel 2002, poi niente. Persa un?altra straordinaria opportunità. ?Il Ponte fra le Stelle ? La Befana dei bambini vittime delle guerre e del terrorismo?. Un autentico format dell?Epifania, da me scritto e prodotto. Con questo progetto vinsi un bando dell?assessorato Regionale al Turismo. Andò in onda il 5 gennaio del 2002 su Rai Uno dal Teatro Rendano di Cosenza condotto da Mara Venier, sotto il Patrocinio dell?Alto Commissariato dell?Onu per i Rifugiati. Un clamoroso successo di ascolti e critica per l?insolito gemellaggio tra spettacolo, sociale e cultura. La Rai voleva farlo diventare il programma d?attesa della Festa della Befana. La Regione ha pensato bene di non rifinanziarlo! Uno degli ultimi esempi? ?La Notte degli Angeli? a Paravati, trasmesso a Pasquetta di quest´anno in tutto il mondo. E? costato alla Regione solo centoventimila euro, non i seicentomila per le miss di Clarissa Burt ed ha mostrato una Calabria bella e positiva, promuovendo anche il turismo religioso! Si farà una seconda edizione o farà la fine del V Centenario di San Francesco, di cui ancora devono pagare lo spettacolo d´apertura? Dottore, ecco, faccia un sondaggio? A proposito, tornando a quello concluso, qualche rigo lo merita il votatissimo ?Evento People? di Scalea. Ebbene, ignoravo proprio di che si trattasse. Insieme a me anche internet. Strano per un evento! Scopro navigando, tra le pieghe di un forum, che è stato uno stage di danza di tre giorni in un villaggio turistico di Scalea a metà maggio. Dottore, sì che stanno cambiando le stagioni e pure le parole, ma che c?entra uno stage a maggio con gli "eventi estivi" in Calabria?"
(Da Calabria7 del 7 luglio. Sull´ estate in Calabria)
Il clima estivo, di vacanza già per molti, almeno per quelli che non fanno parte del lungo elenco dei disoccupati calabresi a riposo tutto l?anno, si avverte in ogni angolo della regione. Fervono i preparativi per sagre, festini, concerti, notti bianche, passeggiate ed iniziative di tutti i tipi. Un?autentica gara a chi ne fa di più ed a chi le fa più belle... Pare che questo incredibile proliferare di eventi estivi di qualsiasi genere stia dando luogo ad uno strano processo evolutivo. Tre calabresi su cinque, la maggioranza, hanno assunto le caratteristiche degli ?animali da letargo?, col comportamento tipico di quei mammiferi che, durante la stagione fredda, riducono le proprie funzioni vitali e rimangono in stato di quiescenza, nutrendosi di riserve di grasso immagazzinate durante l´autunno. Il calabrese sta diventando come l?orso, lo scoiattolo, il procione. E? nato il magno-greco del nuovo millennio. E perché questo? Secondo i più affermati evoluzionisti, per poter vivere ogni istante delle mitiche notti bianche estive, senza perdere nessuna delle trovate da sballo di sindaci ed assessori, tra reperti archeologici, resti di castelli, pezzi di stocco e di colonne. Mille iniziative! Tra le più originali c?è quella prevista per il 14 agosto sul tratto autostradale tra Gioia Tauro e Reggio Calabria. Sarà consentito, in via del tutto eccezionale, di attendere ferragosto anche nella propria autovettura e senza spostarsi dalla carreggiata, come se si fosse in un grande ?drive in?, allietati finanche dalle canzoni di Mino Reitano, che busserà felice ai finestrini. Ogni conducente potrà appropriarsi gratuitamente dell?area autostradale sottostante la propria automobile, con diritto all?utilizzo delle zone adiacenti per qualsiasi fabbisogno. La sosta sarà ammessa, senza rischio di contravvenzioni, per tutte le successive quarantotto ore, fino a mezzanotte del 16 agosto, quando dovrà essere riconsentita la regolare ripresa del traffico. L? Anas, per promuovere l?iniziativa in grande stile, come si è abituati da queste parti, ha fatto studiare uno slogan addirittura da Oliviero Toscani: ?Ferragosto in Calabria? Sì, scegli l?A3!? Per evitare il rischio che qualcuno possa decidere di proseguire il soggiorno gratuito anche nelle ore successive, intasando la circolazione, un minuto dopo la mezzanotte partirà l?operazione ?alta velocità?, con il sequestro delle auto ancora ferme e di quelle in transito al di sotto dei 50 chilometri orari. D?altronde, non si poteva certo pretendere che la disponibilità dell? Anas, per uno speciale ferragosto sull´ autostrada, potesse estendersi a tutta l?estate! Purtroppo per chi saggiamente e comprensibilmente preferirebbe l? asfalto alla fastidiosissima sabbia delle spiagge o al rischio del morso velenoso di qualche vipera in montagna, l?autostrada deve tornare al suo naturale impiego, consentendo a tutti gli automobilisti di viaggiare. Che peccato! Quale hotel a cinque stelle o super villaggio con tutti i comfort sarebbe migliore dell´ A3? Per i più fortunati c?è anche l? invidiabile opportunità di sostare nei pressi dello svincolo di Altomonte, dove Barbieri in persona servirà "non stop" bocconcini di stinco di cinghiale a tutti, o sui viadotti tra Palmi e Scilla, con balcone sullo stretto, veduta panoramica delle Eolie e possibilità di escursioni sul Sant?Elia. L?unico inconveniente, per fortuna solo verso Bagnara, potrebbe essere rappresentato dalle raffiche di vento, fastidiosissime in coincidenza col soddisfacimento dei fabbisogni primari dei vacanzieri. Il contatto con la natura, al posto del solito e tecnologico water di casa, dicono gli studiosi, rafforza lo spirito e migliora l?umore, ma è bene, aggiungono, conservare la propria privacy, almeno in questi momenti, anche sull?autostrada! Privacy, sì! Con il rischio di intercettazioni telefoniche, che c?è ormai dappertutto, l?autostrada calabrese è l?unico luogo d?Europa dove non si può essere intercettati, perché non c?è proprio segnale. ?Ferragosto tranquillo in Calabria? Sì, scegli l?A3!? Toscani non ne sbaglia una! Loiero è avvisato: se qualcuno si lamenta perché l?autostrada non è pulita, stavolta niente lettere di scusa. A Natale scriviamo tutti insieme direttamente a Bambin Gesù...
(Da Calabria7 del 30 giugno. Sulla puntata di "Articolo 21" con ospite il Presidente Loiero)
Oggi non sarà facile scrivere questo pezzo dal backstage di un concerto. Proviamoci! Argomento? Ancora politica regionale. La scorsa settimana ho approfittato delle esternazioni del commendatore Callipo, rivolte a Loiero & C. , per qualche riflessione ad alta voce sulla nostra regione. Pare che molti abbiano gradito. Tante le email e le telefonate di condivisione e, soprattutto, una scorta di tonno per almeno un paio di anni in tutte le salse. Forse mi sono fatto qualche nemico illustre però, tutto sommato, meglio un nuovo amico, che produce il miglior tonno che ci sia, di qualche politicante che nella vita non ha prodotto mai un bel niente. Se bacchettare i nostri amministratori ha ricadute benefiche di questo tipo, perché non proseguire sul tema? Lo scorso weekend mi trovavo tra Terni e Lucca, ospite di alcuni festival jazz. Che serata straordinaria sotto le Cascate delle Marmore! Mentre la musica scorreva insieme all?acqua, come direbbe Paolo Conte, mi è arrivata una telefonata dalla Calabria. Guardo il cellulare: Lino Polimeni! Sì, proprio lui, che mi chiedeva di rivolgere una domanda al Presidente della nostra Regione, impegnato il giorno dopo in un autentico ?Super Loiero Show? su Telespazio. Ho aderito al volo, sia per togliermi Polimeni dalle scatole che per avere il piacere di dire qualcosa, finalmente, al Presidente. Un?occasione da prendere al volo! Così, fermo in una piazzola dell?autostrada, sono intervenuto in diretta, giusto il tempo per fare la domanda e sentire la risposta. Nessuna possibilità di replica. Almeno così pensava il Presidente, non immaginando che usassi a tal scopo proprio questa rubrica. Cosa avrei replicato? Caro Presidente, le voglio tanto bene ma, pur sentendomi lusingato dalla lunga risposta, in realtà, sulle cose più scottanti ha fatto il Maradona, grandi dribbling e goal con la mano! Come vede, però, anche qui c?è la moviola. E il colpetto del furbetto lo possiamo rivedere a rallentatore, passo dopo passo. Ecco il mio intervento telefonico: ?Presidente, avrei voluto parlarle da qualche anno da imprenditore calabrese dello spettacolo, ma non ci sono riuscito... La situazione qui è molto triste, come ho anche scritto nel mio libro di satira "La pecora è pazza", in cui lei è tra i protagonisti... Il vero pericolo degli imprenditori onesti è diventata la pubblica amministrazione. Intendo politici e dirigenti degli uffici che gestiscono il danaro pubblico spesso in modo discrezionale e clientelare, senza regole e criteri. Pagamenti che non arrivano, fatti da denuncia. Nell?Assessorato al Turismo e Spettacolo vengono gestiti bandi pubblici senza che si comprendano le scelte e le assegnazioni dei finanziamenti. Lei stesso, che è certamente un politico navigato, ex ministro, ecc., ha commesso incredibili ingenuità, dalla lettera di scuse per il mare sporco, che ha danneggiato la Calabria, alla campagna di Toscani del tutto inutile, fino ai suoi interventi in ?W l?Italia? sulla Rai. Proprio in quella trasmissione, a proposito della sua scelta di nominare il signor Vasta Presidente dell?area Industriale di Lamezia, al posto di Pippo Callipo, da lei stesso definito una grande opportunità per la regione, ha detto chiaramente di non aver fatto la migliore scelta nell?interesse della Calabria per non subire una sconfitta politica personale. Ho trovato questa affermazione molto grave... Secondo lei, quindi, l?interesse politico personale non deve coincidere con l?interesse della collettività?? Il Presidente inizia l?azione da vero fuoriclasse. ?Mi lasci rispondere adeguatamente. Questa non è una domanda ? dice subito a Polimeni ? ma sono sei domande e risponderò a tutte!? Meno male che non ero in studio, altrimenti si sarebbe vista la mia faccia! Sei domande? Ecco, più o meno, le cosiddette sei risposte? ?Dirò ai miei uomini di convocarla lunedì nel mio ufficio. Venga lunedì a trovarmi! Il libro purtroppo non l´ho letto, ma se ci sono io lo leggerò!? Ovviamente nessuno mi ha chiamato ma, ancor più ovviamente, non sono andato. Il libro? Gliene farò spedire una copia a casa. ?Per quanto riguarda la burocrazia degli uffici ha ragione! Stiamo lavorando per migliorarla!? Burocrazia? Grazie per aver confermato i problemi dell?apparato, ma ho parlato soprattutto di gestione del danaro pubblico da magistratura... ?A proposito della lettera sul mare sporco devo dirle che oggi non la rifarei!? Bravo! Almeno su questo, retromarcia apparentemente convinta. ?Su Toscani ci sono professori universitari che l?hanno trovato molto utile!? Definire utile quella campagna, secondo me, non è certamente da professore universitario, a meno che non si tratti di docenti di fisica tecnica, geometria o veterinaria! ?Sull?area industriale devo precisare che? (bla bla bla)? E via così con dieci minuti di disquisizioni sull?area industriale e su Lamezia. Presidente caro, ora che posso replicarle, le dico che a me non interessava conoscere i suoi punti di vista sull?area industriale o su Lamezia, ma soltanto il suo pensiero sull? etica e la moralità nella politica!
(Da Calabria7 del 23 giugno. Sulla situazione politica calabrese)
?La classe politica di questa regione deve darci delle risposte. Questa gentaglia deve dirci cosa hanno fatto con i soldi pubblici giunti in Calabria negli scorsi anni. Vogliamo sapere dove sono finite tutte le rimesse provenienti dall?Europa e dallo Stato centrale che sarebbero dovute servire a rilanciare la Calabria e che invece hanno finito per arricchire i conti privati di qualcuno. Da Loiero ci aspettiamo che ci dica cosa ha fatto in questi due anni di governo regionale od altrimenti che prenda coscienza del fallimento della sua opera e si metta da parte.? Questo, esattamente questo, ha detto l?altro ieri il commendatore Pippo Callipo, come riportato testualmente da vari quotidiani, con pelo e contropelo... Sarebbe stata una bella traccia da far commentare agli esami di Stato, almeno agli studenti calabresi. Pensate che qualcuno avrebbe chiuso il discorso in qualche minuto dando del pazzo a Callipo, consigliandogli una visita dallo psichiatra? Quando uno dei maggiori imprenditori, presidente della Confindustria calabrese, definisce pubblicamente ?gentaglia? gli amministratori della sua regione, vuol dire che la piena è vicina e, aggiungo io, si salvi chi può. E´ rivolto ai calabresi onesti, alla tanta gente perbene, agli imprenditori eroici che si ostinano ad intraprendere in un posto come questo. Molti giovani lo hanno capito da soli, lasciando la Calabria ed impiantandosi ovunque, da certe latitudini in su. Sì, perché dalle nostre parti l?aria è diventata davvero irrespirabile. Un quadro devastante, arricchito ogni giorno da fatti che sembrano sempre più incredibili, anche a chi, comunque per lavoro, si imbatte da anni in politici e loro codazzi o nei tanti dirigenti che hanno trasformato uffici pubblici nei luoghi dei loro affari privati. Ho letto il titolo di un convegno dei giovani industriali calabresi, che fa più o meno così: ?Chi sono i nemici degli imprenditori e della gente operosa in Calabria?? Impegni fuori sede mi hanno impedito, purtroppo, di parteciparvi. Avrei voluto ascoltare, capire il punto di vista di chi opera, magari dire qualcosa, attingendo dai miei ventidue anni di imprenditore in Calabria. Uscito dall?università, ho seguito mio padre iniziando l?attività di costruttore di fabbricati, poi, presto, ho virato sullo spettacolo, la cultura, il sociale. Da costruttore c?era da piangere. Anni per vedersi negata una concessione edilizia richiesta legalmente e nel rispetto di regolamenti e norme, mentre intorno cresceva la Calabria abusiva che è sotto gli occhi di tutti. Per fare un palazzo ci vuole un anno circa, non è un fungo che spunta in una notte. Eppure, uffici ed amministratori si sono spesso prodigati a paralizzare il lavoro degli onesti, piuttosto che adoperarsi per evitare lo sfascio del nostro territorio che, in luoghi a vocazione turistica, ne ha ancor di più del criminale. Paralizzare il lavoro degli onesti. Sì, questo è il concetto che qui si può applicare quasi a tutto. Pensate che da imprenditore dello spettacolo, anche molto conosciuto, sia stato diverso? Una battaglia continua. I nemici? Quasi sempre la pubblica amministrazione. Sì, è vero, c?è la ?ndrangheta che è entrata dappertutto per riciclare il frutto delle attività criminali, purtroppo anche nella musica dal vivo. Ci sono mille altri ostacoli, che conoscete e su cui non mi dilungo, ma dalla pubblica amministrazione ti aspetti comprensione, sostegno o più semplicemente condivisione dello sforzo, come ad un ciclista sudato in salita. Dalla politica e dagli uffici ti aspetti, almeno, segnali di rispetto o, ancor più correttamente, il rispetto del rispetto, di quella operosità troppo spesso schiaffeggiata, mortificata ed umiliata. Bandi senza criteri, affidamenti clientelari per occulti affari, mazzette, ricatti, società invisibili o, al minimo, pagamenti che non arrivano malgrado impegni e delibere. Questa è la vera ?ndrangheta. Callipo ha detto ?gentaglia?. Forse, si è pure contenuto! Vadano avanti quei magistrati coraggiosi che hanno deciso di fare il loro lavoro senza lasciarsi condizionare dal potere e da qualsiasi loggia. Liberino la Calabria ed il Paese da un malaffare che mai era stato così visibile a tutti. Le risposte degli inquisiti? Le solite. Teoremi, falsità, diffamazioni, calunnie. Anche Callipo è un calunniatore? Le cose che ho visto e vedo da imprenditore ogni giorno sono invenzioni di una vivace fantasia? Dai ragazzi di Locri in poi, molto si muove. Direbbe qualcuno: eppur si muove! Sembra anacronistico, davvero d?altri tempi, ma qui, nella Magna Grecia usata spesso per far fumo e soldi, siamo in piena battaglia per una nuova libertà.
(Da Calabria7 del 16 giugno. Sul caso dei coniugi assassinati a Simeri)
Mentre mi trovavo sul punto di cominciare a tirare fuori gli spunti più interessanti e graffianti di questa settimana, sono stato un po? distratto dal postino, che mi ha recapitato un atto di citazione del Comune di Reggio Calabria. A Palazzo San Giorgio, dopo tre anni esatti dal concerto di Elton John, si sono ricordati di circa centomila euro di danni al manto erboso dello Stadio ?Granillo?? E pensare che io avevo proclamato una settimana di festeggiamenti per la riconferma di Scopelliti! La cosa divertente è che il Comune, tra l?altro mio co-organizzatore del concerto, quindi in teoria anche corresponsabile, mi ha citato sulla base di una perizia di un tecnico della Reggina Calcio. Boh! Certamente, consentitemi lo sfogo, non si registrò proprio alcun danno a nulla. Vuoi vedere che, poiché ero coperto da regolare polizza, qualcuno ha pensato di accollare i costi dei lavori di riassetto del manto erboso, con annesso qualche interventino di risistemazione, all? assicurazione? Per una pratica così delicata, visto che oramai in Calabria abbiamo anche quelli, chiederò al mio avvocato di farsi assistere, come super consulente, dal detective della CIA di Simeri Crichi. Ora sì, che non ci manca niente! La celeberrima ?Central Intelligence Agency? americana aveva un suo uomo mimetizzato finanche tra gli indigeni di un cucuzzolo della Presila catanzarese e noi non ne sapevamo nulla? La notizia ha scioccato davvero tutti. Da mediocri terroni, come ben dice Oliviero Toscani, qual è stata la nostra reazione? Il povero agente segreto è stato addirittura arrestato, accusato di aver fatto a pezzettini i genitori. Abbiamo trasformato in un mostro da prima pagina una povera vittima della ?ndrangheta, che si sarebbe vendicata così della sua attività investigativa segreta. Povero 007 calabrese, se fosse nato a Miami e non a Sellia Marina certamente lo avrebbero creduto tutti. Qui, sfigati come siamo, non crediamo più a niente e nessuno! Se fosse passato di questi tempi Giuseppe Garibaldi gli avremmo riso in faccia, altro che statue a Soveria Mannelli... Come i super agenti alla James Bond, però, il signor De Marco, non si è perso d?animo. Nella sua cella ha messo assieme le idee, si è fatto dare carta e penna e, ovviamente in un inglese perfetto, ha scritto alla CIA. Che doveva fare, altrimenti? Arrendersi davanti ad accuse tanto infamanti? Una bella lettera al Generale Michael V. Hayden, direttore della CIA, per pregarlo di intercedere con il SISMI per la sua scarcerazione. ?Informateli ? pare che abbia scritto ? che sono uno dei vostri e mi avete incaricato di occuparmi di indagini sulla ?ndrangheta per il governo americano? Questi terroni non mi credono!? Una lettera commovente che, in un colpo solo, ha cancellato perfino quella di scuse di Loiero agli italiani per il mare sporco. Lettera vera, pacata, lucida, quasi da detenuto politico un po? seccato per l? equivoco. Il nostro Governatore dovrebbe chiederne subito la grazia al Capo di Stato! Come consentire l?arresto di un agente della CIA, vittima della ?ndrangheta, proprio qui che abbiamo bisogno di tutto e figuriamoci di un agente segreto in carne ed ossa? La verità, forse, è che ci fa paura l?idea di avere uno che spia nei fatti nostri. Vi figurate Masella che si fa il bagno in piscina nudo, mentre nascosto su un albero c?è il signor De Marco che gli spara fotografie sui maniglioni dell?amore di trenta chili l? uno? Oppure, come non temere che il signor De Marco possa risolvere in pochi minuti il giallo Fortugno? In galera, CIA o non CIA! Visto l?aria che tira, ora capisco perché alla Regione non hanno dato alcuna attenzione alla mia proposta di festeggiare gli ottant?anni di Tony Bennet ed il ritorno di Tony Vilar, ambedue star della musica mondiale di origine calabrese! Il primo, Antonio Domenico Benedetto, re dei crooner, erede addirittura di Frank Sinatra. Il secondo, Antonio Ragusa da Carolei, autore di ?Cuando calienta el sol?, hit mondiale. In effetti, con il signor De Marco tra i piedi, come credere a me, Tony Bennet e Tony Vilar?
(Da Calabria7 del 9 giugno. La prima intervista a Claudio Ranieri allenatore, tecnico della Vigor Lamezia nel 1987)
Ogni tanto, perdonatemi, non riesco a non occuparmi di calcio, almeno quando di mezzo ci sono storie di Juventus. La notizia, d?altro canto, non è di quelle che potevano lasciarmi indifferente: il neo allenatore juventino è Claudio Ranieri. Che c?è di tanto strano? E? che, inevitabilmente, mi ha fatto fare un tuffo nel passato, al 1986! Allora, ancor prima che di musica, spettacolo e "scrittura", al termine di settimane da studente, mi occupavo di fare il radiocronista e l?aspirante giornalista sportivo al seguito della Vigor Lamezia lanciata verso la C2. Sapete chi era l?allenatore della squadra lametina nel campionato 86/87? Sì, proprio Claudio Ranieri. Da juventino, poter dire di essere stato il suo primo radiocronista, mi fa un certo effetto, anche perché, già vent´anni fa, il bravo Ranieri fu vittima della calciopoli del tempo! Ranieri, primo in classifica, mister di una squadra che esprimeva un calcio piacevole e vincente, nel febbraio dell? 87 lasciò a sorpresa la squadra. Per tutti fu un esonero ad ogni effetto. Al suo posto la Presidenza della Vigor Lamezia chiamò un Moggi dei poveri di allora, tal Carmine Tascone, campano ed esperto di ?manovre? atte ad assicurare promozioni certe. Da appassionato di calcio e giovanotto piuttosto ingenuo, ma già sufficientemente battagliero, approfittando del mio ruolo, mi scagliai contro la dirigenza. Non riuscivo a digerire che quell? allenatore bravo, simpatico ed elegante, peraltro primo in classifica, ex campione di un Catanzaro da record, fosse mandato a casa. Mi risposero tutti che, in quel campionato, non si poteva rischiare di non essere promossi e serviva chi potesse assicurare ciò, al di là della bravura. Proprio così. Vi riporto parte dell?intervista che feci a Ranieri, salutandolo al suo esonero, pubblicata dal mensile ?Radio Lamezia? nel numero del febbraio ?87, che oggi ha il sapore del documento. Che ricorda dell?esperienza a Lamezia? ?Un ricordo ottimo con un pubblico eccezionale, che mi ha seguito fino alla fine della mia avventura. Posso soltanto pensare bene di questo pubblico e del rapporto che si era instaurato.? Cosa ha imparato da questa prima esperienza come allenatore? ?Ho imparato moltissimo. Il rapporto umano che nasce tra allenatore e giocatori, il rapporto con la società, con il pubblico.? Quale era il rapporto con la squadra, con lo spogliatoio? ?Bellissimo, perché i ragazzi erano sempre entusiasti di tutto in tutto. Anche i risultati ne danno atto. Non si può essere in testa alla classifica con uno spogliatoio che non è compatto.? E? possibile che un allenatore primo in classifica ed imbattuto vada via dalla sua squadra? ?A me è capitato, per cui è possibile.? Una parte della tifoseria continua a rimpiangerla e non è pienamente convinta che lei sia andato via per motivi di famiglia? ?Beh, non posso dire niente a tal proposito. Mi fa piacere che i tifosi mi ricordino con simpatia, perché anch?io li ricorderò allo stesso modo.? Il neo allenatore Tascone ha fatto capire che lei non è andato via per motivi di famiglia, ma per verità che sapremo dagli stessi giocatori. Che vuole dire? ?Sono tutti giocatori che ha comprato lui, per cui quello che dice fa parte del suo cervello. Aspetto di sentire lui, poi al limite risponderò. Conosce tutto, stava dentro la società ancor prima di arrivare, per cui è senz?altro a conoscenza dei motivi! Se li espone, poi dirò la mia verità. Aspettiamo che i giocatori diano le loro versioni.? Qualcuno dice che il suo rapporto con capitano Amato non fosse buono? ?No, accipicchia. Era il mio allenatore in campo. Non so come vengano fuori notizie di questo tipo.? Rimpiange di andare via da Lamezia? ?Certo che ho rimpianti. Venire in una città dove sono stato tanto apprezzato e lasciarla mentre stavo puntando a vincere il campionato con largo anticipo, certo che mi lascia rimpianti. La squadra è veramente forte. Io non avevo meriti particolari con giocatori così. Un allenatore può essere il più bravo del mondo, ma se non ha i giocatori a disposizione che rispettano le consegne date, uno predica nel deserto. Ho rimpianti perché, per essere il mio primo campionato da allenatore, mi sono trovato con giocatori fortissimi." Che consiglio darebbe al presidente del Lamezia, Ventura? ?Nessun consiglio. E? talmente bravo che non ha bisogno di consigli. E poi - concluse ironicamente Ranieri - ha fatto di tutto per farmi restare!? E sentite, a tal proposito, che mi aveva risposto, invece, il suo successore Tascone. Mister Ranieri si è ufficialmente dimesso per motivi di famiglia. I suoi familiari stanno tutti bene? ?Ranieri non è andato via per motivi di famiglia. Fra almeno tre partite, ci saranno almeno dieci giocatori che potranno dirvi perché è andato via!? Anche allora, evidentemente, in un certo calcio valeva il noto principio per cui il fine giustifica i mezzi. Ranieri, approdato nel 2007 nella Juve post calciopoli, aveva conosciuto già, alla sua prima esperienza da allenatore, piccoli accenni del manuale del Moggi pensiero. Oggi come allora, concludo dicendole: auguri mister! Dalla squadra della mia città è arrivato a quella del mio cuore. Avevo visto giusto, prevedendo per lei un glorioso futuro da allenatore. Pure a me sono stati utili quelli che lei mi diede affettuosamente, anche se non per la carriera da giornalista sportivo, subito abbandonata. In bocca al lupo, a maggior ragione che oggi è uno dei nostri ed i Tascone, i Moggi, e per me altro ancora, sono alle spalle. E visto che nel mio libro "Miracolo d´Amore" avevo dato per certa anche la vittoria ai mondiali, azzeccandoci... al prossimo scudetto!
(Da Calabria7 del 2 giugno. Sulle elezioni amministrative)
Perdonatemi se per questa settimana scomodo i super protagonisti della ?Pecora è pazza? dello scorso anno! Come riuscire a non farlo dopo una tornata elettorale così elettrizzante? Prodiani e Berlusconiani si sono affrontati per l?ennesima volta in una sfida da brividi. (Dal diario del giorno dopo) ?Il buon Romano, seguito a mezzo metro dal portavoce Sircana, passeggiava avanti e indietro tra i tavoli del ristorante Baconchi di Cittanova dove, insieme all? Annunziata, era solito attendere i risultati del voto. La dolce Lucia, con sguardo amorevole ne accompagnava i movimenti, dividendosi tra le prime proiezioni demoscopiche ed una fiorentina di bue dello Zomaro, farcita con stocco e scaglie di pecorino piccante di Canolo... La squadra speciale di salvataggio dei Ragazzi di Locri, intanto, si dirigeva verso Reggio Calabria, dove il candidato Eduardo Lamberti Castronuovo, che aveva più nomi che voti, veniva dato per disperso tra le acque dello Stretto. L? uragano Peppe si stava abbattendo sulla Città, spazzando ogni cosa che gli si frapponesse innanzi. Il povero Lamberti finì così nel vortice della tempesta, facendo perdere ogni traccia. Peggiore fine toccò ai signori Siclari Pino, Caridi Giuseppe e Gangemi Francesco, volati anche loro in mezzo alle acque e ripescati da un peschereccio di Scilla. Scambiati per freschissima paranza, finirono dritti nella cucina del Bais, per essere serviti insieme ad ogni ben di Dio durante la cena di gala organizzata dai sostenitori di Scopelliti. A nulla servirono gli sforzi dei Ragazzi di Locri per evitare loro l? impanatura e la seguente friggitura in olio di arachidi, come da ricetta dell?Annunziata che, sbranata la fiorentina, s?era fatta prendere da un?incontenibile voglia di pesce fresco. I Ragazzi riuscirono, però, a salvare Lamberti Castronuovo in extremis. Il candidato dell? Unione fu tirato in superficie proprio mentre un gigantesco e raro cavalluccio marino, dotato di un organo riproduttivo di dimensioni esagerate, stava per dar sfogo ad un autentico raptus erotico da fondale. La notizia della riconferma di Super Peppe arrivò immediatamente a Lele Mora che, caricate centodieci tra veline, letterine e trombatine, dopo aver ottenuto una settimana premio per Fabrizio Corona, decollò col suo aereo privato alla volta del ?Tito Minniti? addobbato a festa. Nell?aeroporto dello Stretto per poco non si sfiorò la tragedia. L?aereo di Mora arrivò in contemporanea con quello di Elton John che, appresa la notizia del superdotato cavalluccio dello Stretto, raggiunse subito Reggio con tanto di muta e bombole da sub. Questa volta l? arrivo della popstar in Città passò inosservata al popolo dell?Unione che, terribilmente avvilito dal risultato elettorale, evitò di dare seguito alla polemica per i trecentomila euro di contributo al concerto di tre anni fa. La notizia della vittoria bulgara di Scopelliti fece il giro del mondo. Perfino Padre Fedele e Paris Hilton riuscirono ad ottenere un permesso speciale per partecipare ai festeggiamenti in pompa magna. Sulle loro tracce si gettò immediatamente Lucia Annunziata, stanca di patire insieme al suo amato Romano per le tristi notizie provenienti da tutta Italia. La giornalista, minigonna e calza a rete, si presentò così al francescano di Cosenza che, insieme a Corona e Paris Hilton, stava attendendo l?arrivo della comitiva di Lele Mora. Inaspettatamente arrivò anche Luciano Moggi, invitato dal presidente Foti ai concomitanti festeggiamenti per la salvezza della Reggina. Ad accogliere i mille ospiti in arrivo da tutto il mondo, si presentò all?aeroporto il magico Peppe in persona, vestito con il completino originale di Superman, tutina blu e mantello rosso sulle spalle. Accertatosi che c?erano proprio tutti, puntando il dito verso il cielo, Super Peppe prese il volo, piroettando sulle teste dei due cortei festosi che, per la sua vittoria e per quella della Reggina, si muovevano verso il lungomare Falcomatà. All? imbocco del chilometro più bello d´Italia, a rovinare la festa, spuntò Doris Tersilli, abbandonata dal suo chilometrico codazzo di ammiratori, questa volta però inseguita da personale e malati delle Asl di Lamezia, Rossano e Locri?
(Da Calabria7 del 26 maggio. Sulla morte del mullah Dadullah, ecc.)
L?Italia è davvero una nazione dalla testa strana! A volte ci meravigliano della nostra Calabria, ma come volete che sia il piede di un Paese così? Gli americani uccidono il mullah Dadullah, uno dei principali tagliatori di teste della storia, torturatore spietato, tra l?altro mandante del sequestro Mastrogiacomo e, invece di esprimere soddisfazione, alcuni politici italiani s?indignano. ?Queste cose non si fanno?, ha commentato anche Carlo Garbagnati, vicepresidente di Emergency. Come dargli torto? Lo dicono ad un certo punto anche i Dieci Comandamenti: non si uccide! Si rispettino almeno quelli. Però, visto che ha un bel nome da formaggio gorgonzola, il signor Garbagnati fa finta di non sapere che, in mancanza di altro, nel suo caso il mullah Dadullah, dopo il taglio, si sarebbe spalmato la testa su di una fetta di pane da due chili. Merendina tipica talebana a base di occidentali che ricordino, anche solo col nome, prodotti gastronomici internazionali? Prodi non a caso, infatti, manda da quelle parti a salutare i nostri soldati sempre il solito D?Alema! Pare che per una fetta di capocollo del buon Romano il mullah Dadullah non avrebbe badato a spese. Noi siamo occidentali, non amiamo il capocollo di premier ma, in verità, come non sforzarsi di comprendere quanto possano impazzire le papille gustative di un talebano alla vista di uno come Prodi che, anche quando parla o bisbiglia, stimola l?appetito? Al posto delle teste, nel nostro Paese abbiamo deciso di tagliare il cuneo fiscale. Tagliare è diventato un motto internazionale. E, così, anche l? Italia ha scelto di tagliare qualcosa, ma con originalità, come nel nostro spirito. Ed in Calabria? Beh, le cose noi le facciamo sempre con zelo e pignoleria, oserei dire con grande rigore, non facendoci mancare proprio niente. Dalla testa mozzata qualche anno fa a Taurianova all?Acquapark di Zambrone, fino alle Aziende Sanitarie Locali, qui si taglia proprio di tutto. Da Bagdad a Roma fino in Calabria, tutti d?accordo: bisogna tagliare! Sì, dopo diciotto anni è stato decapitato l?Aquapark di Zambrone. Era un simbolo dello sviluppo turistico dell?ultimo ventennio nella nostra regione. I bambini si lanciavano dallo scivolo, mentre i papà si divertivano con le onde simulate dell? oceano e le mamme si rassodavano i glutei con l´ idromassaggio. Che meraviglia! Ed ora, dove faremo i bagni acrobatici e tonificanti, grandi e piccini? Dieci metri più in giù! A mare? Bisogna accontentarsi. Riflettiamo, non facciamoci subito prendere dai sentimenti. Se l? Aquapark non faceva affari, forse vuol dire che qualcuno preferiva già tuffarsi qualche metro più in là. E che dire delle A.S.L.? A Lamezia e Locri sono inviperiti. E pensare, pure, che l? Assessore regionale alla Sanità è proprio una lametina! Quando bisogna tagliare, però, i sentimenti vanno messi da parte. E così, come dice un vecchio detto, chi di spada ferisce di spada perisce! Il Corriere della Sera aveva inserito l?altro ieri la bella Doris addirittura nella rosa dei super politici, una quarantina in tutto, dell? Assemblea Costituente del Partito Democratico, fissata per il prossimo ottobre. Doris, accanto a Romanuccio, Massimino, Pierino e Chicchino. Altro che Biancaneve tra i nostri sette nani, vera regina di cuori! Notizia di oggi: Doris nella Costituente non c?è più! Qualcuno, alla fine, ha tagliato anche lei?
(Da Calabria7 del 19 maggio. Sesso e Turismo)
In queste ultime settimane abbiamo parlato di turismo in Calabria, con proposte innovative, utili a minimizzare i problemi esistenti, come la soppressione dell?estate o l? incentivazione della vacanza ?off limits?, a cui la nostra regione si presta in modo del tutto naturale? Oggi avrei voluto dedicarmi agli scottanti temi degli ultimi giorni legati al sesso. Sì, ero tentato dallo scrivere un pezzo molto caldo! In effetti c?è roba per tutti i salotti bene, dal ritorno a casa di Padre Fedele, seppur con formula un po´ restrittiva, al caso dello ?scopataxi? di Catania. Da duecento a quattrocento euro per una trombata nel traffico! Evidentemente a Catania non esiste il problema delle buche per le strade. Da noi ci sarebbe, come minimo, da rischiare la colonna vertebrale ogni cento metri! Anche se, a ragionarci bene, un tour alla ricerca di quante più buche possibili potrebbe risultare interessante per coppie di sessantenni dalla mobilità ridotta? L?ingegnoso proprietario dello ?scopataxi?, infatti, proponeva alla sua clientela itinerari di vario tipo e per tutte le esigenze. Pare che fosse prevista, inoltre, la tariffa piena per solo andata ed una molto scontata per andata a ritorno, profilattico ritardante compreso! E che dire della protesta a Padova del popolo delle lucciole, accompagnate dagli stessi clienti, per l?ordinanza comunale che prevede multe salate, anche solo a chi si ferma a contrattare? Qualcuno dice di aver visto nel corteo anche il nostro onorevole Pino Galati con la foto di Sircana attaccata al collo. Che settimana hard! Per non parlare di gay, arcigay, supergay e multigay? La risposta secca, molto secca e chiara, l?ha data monsignor Betori, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, intervenendo nella cattedrale di Gubbio alla Festa di Sant?Ubaldo : ?Il relativismo etico che nega la dualità sessuale e scardina la famiglia è come l?imperatore Federico Barbarossa che cinse d?assedio nel 1154 Gubbio!? Applausi, applausi, applausi ed anche qualche richiesta di bis! E Betori, è il caso di dire che non s?è fatto pregare: ?A Sant?Ubaldo ci dobbiamo ispirare contro i nuovi aggressori che tentano di espugnare le nostre città. Mai più un 1154!? Bravo monsignore! Finalmente uno che arriva dritto al cuore del problema, con citazioni storiche puntuali e sferza coscienze. Non il solito Bottiglione che, a dirla tutta, ancora non s?è capito da che parte stia! Avrei voluto parlarvi di queste cose, ma sono successi fatti ancora più seri. A Milazzo, due infermieri che portavano un malato in rianimazione, per la fretta lo hanno lanciato dalla barella, scaraventandolo sul pavimento! S?è spaccato la testa ed è morto all? istante. E pensare che era solo stato colto da un infarto! Quando uno è sfigato, è sfigato! Come la Calabria. In tutta Italia aumentano le località di mare premiate con le fatidiche bandiere blu, da novanta a novantasei e, guarda un po?, diminuiscono quelle calabresi. In verità, non è che ne avessimo molte. Solo quattro, rispetto alle quindici della Toscana o le quattordici della Liguria. Ora, però, sono rimaste solo in due: Cirò Marina e Roccella Jonica. Bocciate Catanzaro Lido e Scilla. Sinceramente, non me ne vogliano lì, ma era strano che Catanzaro Lido fosse nel gruppo di Chiavari o Riccione? Ma Tropea e Capo Vaticano, le nostre perle, dove sono finite? Siamo una delle regioni con il maggior numero di chilometri di costa ed abbiamo lo stesso numero di bandiere blu della Lombardia, che non ne ha per nulla! Ed ora che fare? O ce le mettiamo noi lo stesso di forza, alla faccia della ?Federazione per l? Educazione Ambientale?, che stila la classifica, o non ci resta che scrivere un?altra lettera di scuse. Loiero è avvisato! E pare che sia stato avvisato anche dal dottor De Magistris, uno che al pulito ci tiene? Basta, però, che non me lo tolgano dal Villaggio Mancuso, dove insieme a Biancadoris, Pirillolo, Adàmolo e Màiolo, sarebbe stata la vera attrazione da fiaba dell? estate calabrese!
(Da Calabria7 del 12 maggio. Proseguendo sul turismo in Calabria... e varie)
La settimana scorsa si era parlato della soppressione dell?estate come soluzione a molti problemi della Calabria che, bene o male, appaiono ancora più evidenti durante la bella stagione. Però, visto che l?idea non è di quelle che si possono mettere a punto in una notte, come è stato per la soppressione delle ASL, dobbiamo saper convivere anche con l?estate, studiando una giusta politica turistico promozionale adatta alla nostra regione. Ci vorrà più tempo per prepararla, anche perché, non trattandosi di sanità, ognuno vorrà dire la sua, però abbiamo tutte le carte in regola per diventare la terra dell? Avventura! Innanzitutto, possiamo puntare a prenderci gli amanti dell? ?off limits? a tutti i costi. Vi pare poco? Normalmente si tratta di gente che, giusto per cominciare, non gradisce le strade asfaltate, peggio ancora a tre corsie! Turisti che non contribuirebbero ad appesantire il traffico su autostrada, superstrada e statali varie o ad occupare parcheggi utili nei centri cittadini? Invece di riempirci di pantofolai con la torre di valigie di pigiami sul tetto dell?auto, veri incasinatori della Salerno/Reggio e dei nostri centri storici, puntiamo a chi ama lo sterrato, la sabbia, il cielo. A chi magari arriva dal mare o, meglio ancora, in deltaplano o mongolfiera! Non abbiamo i leoni veri e propri, gli ippopotami nei fiumi, ma abbiamo mille modi per rendere la vacanza in Calabria una vera ?Mission Impossible? da autentico sballo. Perché spendere soldi rischiando terribili malattie in Africa o dilapidare fortune per perdersi in viaggi nello spazio o al Casinò? Qui c?è tutto quello che serve per la vacanza adrenalinica a prova di coronaria e caduta di capelli. Galati docet! Un giro nel labirinto più rompicapo del mondo? Tutti a Catanzaro alla scoperta dell? accesso al centro storico! Gira che ti rigira, tangenziale dopo tangenziale e galleria dopo galleria, una settimana gratis di morzello alla Fornacia a chi arriva su corso Mazzini senza restare incastrato in via XX Settembre. E non è finita! Venti biglietti omaggio per la Mostra delle Armi, accompagnati dal Presidente Traversa vestito da maresciallo Radetzky, a chi parcheggia su due ruote impennando l?automobile? Ippopotami nei fiumi? Giusto il pelo nell?uovo! Nei nostri fiumi abbiamo di tutto, da vecchi pullman al tesoro di Alarico, perché fissarsi sugli ippopotami? E poi, se si è fortunati, si può pure beccare l? ex assessore Masella che fa il bagno. Difficile? Anche il mostro di Lochness in realtà non si è mai visto, ma l?importante è saper creare il mistero. Masella fa o non fa il bagno nella foce del Crati a mezzanotte? C?è chi dice di averlo visto! Basta questo. La caccia è aperta. Tigri del bengala sull?Aspromonte? Dai, è pur vero che non siamo più nel periodo dei sequestri di persona che tanto piacevano ai ricchi del Nord ed alla signora Sgarella, però un?alternativa alle tigri la si trova anche a basso costo! Con undicimila forestali a disposizione, in attesa da molti anni di un lavoro vero, non se ne trovano un paio da poter travestire in terribili tigri dalle striature nero arancio, con leggere sfumature al giallo, come quelle del Sumatra? Prima che qualche assessore regionale si svegli nella notte e decida di sopprimere anche i forestali, trasformiamoli in tigri o in altre magnifiche attrazioni per le nostre straordinarie montagne ed i nostri impareggiabili parchi naturali! E questa volta avvisiamo anche Doris Lo Moro, senza farglielo sapere dai quotidiani del giorno dopo? A proposito della bella Doris, restando in tema di attrazioni per turisti, ve l?immaginate vestita da Biancaneve tra i boschi di Villaggio Mancuso circondata da Agaziolo, Adamolo, Tommasolo, Pirillolo e Maiolo?
(Da Calabria7 del 5 maggio. Sul turismo in Calabria)
Anche se piove ancora un po? dappertutto, il calendario parla chiaro. Ci stiamo avvicinando all?estate. Almeno, dovremmo! Possibile che dall?Alto, visti i tanti problemi del turismo calabrese, abbiano trovato la soluzione allungandoci l? inverno? A dir il vero, nessuno ci ha riflettuto quaggiù ma, senza l?estate, una volta per tutte la smetteremmo di pensare al mare sporco, alle code sulla Salerno/Reggio Calabria, all?acqua che manca nelle zone più frequentate, ai cattivi odori delle fogne a cielo aperto o, peggio ancora, a spendere soldi per miss, concertini, comici veri e presunti, gruppi folk e premi di ogni genere? Devo continuare l? elenco o riuscite a farlo da soli in base alla vostra esperienza personale? Forse l? assessore Adamo non ci ha ancora pensato. Ma l?idea non è cattiva. Sopprimiamo l?estate. Messaggio forte: ?Estate in Calabria? No, statevene a casa vostra, qui piove!? Toscani potrebbe aggiustarlo un po? per renderlo più chic, ma il concetto su cui puntare potrebbe essere proprio questo. Anche perché, visto che non riusciamo in nessun modo, ?manco a pallate? è il caso di dire, a scoraggiare un po? di gente dal venirci a disturbare la quiete d?agosto, meglio parlare chiaro! E, per evitare anche la fastidiosa invasione di Tropea, difendendo così le nostre cipolle dall?assalto dei barbari, caro Oliviero studia uno slogan anche in tedesco! In questo modo, finalmente, il Presidente Loiero non sarà più costretto a controllare la trasparenza delle acque di Caminia alle sei del mattino o preoccuparsi di scrivere lettere di scuse a qualcuno. Né, tanto meno, l? assessore Tommasi dovrà rischiare la diarrea bevendosi acqua di mare in diretta tv, insieme a quel rompiscatole del conduttore di ?Ambiente Italia?! Qui piove, a dirotto, a catinelle, con punte da tempesta e rischio di Tsunami. Non è colpa nostra! Eh, che farci? E? la natura che si diverte. Non dobbiamo dare spiegazioni a nessuno, anzi possiamo pure chiedere lo stato di calamità permanente all? Unione Europea. Niente estate e niente feste. E pure anniversari o centenari. Neanche compleanni! Pioggia dappertutto. Anche nel Santuario di San Francesco. V Centenario dalla morte e noi facciamo festa? Passi l?accensione della Lampada, qualche Santa Messa solenne, ma i Pooh e Rutelli che c?entrano col V Centenario? Non ci avevo pensato neanche io che, in realtà, non è una festa, ma una triste ricorrenza. Ecco perché non mi pagano il concerto della scorsa estate sul lungomare di Paola! Cinquecento anni dalla morte di San Francesco ed il Sindaco si è messo a cantare con sessantamila deficienti ?Oh, oh, Piccola Katty?? Una indecenza! Condivido che l?abbiano defenestrato e mandato a casa? E poi, che è venuto a fare Rutelli a Paola? Forse a chiedere un miracolo per il nuovo partito? Niente miracolo. Pioggia pure a Paola ed addosso a Rutelli! Su, in Alto, proprio in Alto, hanno perso la pazienza: ?Questi calabresi vogliono sfidarmi, trasformando la Calabria in un paradiso terrestre. Mare pulito, sole, miss, feste e festini!? (Pare che qualcuno abbia tuonato proprio così?) E giù pioggia! Per il ritorno dell? estate si vedrà nel 2012, quando sarà finito l? ammodernamento dell?autostrada. Meglio fissarsi delle scadenze certe! I Tedeschi sono precisi. Sono, sì, disposti a rinunciare a Tropea per qualche anno, ma vogliono prenotare già da ora per la riapertura delle vacanze in Calabria. Nel frattempo, non fidandosi neanche di Di Pietro, la Tv tedesca ha commissionato quattromila puntate di ?Gente di Mare?, caso mai i lavori sull? A3 non finissero nel 2012?
(Da Calabria7 del 28 aprile. A proposito dello scudetto dell´Inter)
L?Inter finalmente ha vinto uno scudetto. Forse il più mesto della storia del calcio italiano. Vincere senza gli avversari più importanti è, se non altro, un po? triste. Essere il più bravo, nella vita come nello sport, è fare i conti con gli altri della stessa bravura. Quando questi sono messi fuori gara, neanche il vincitore, inconsciamente, gioisce allo stesso modo. Siamo uomini sotto lo stesso cielo! Tant?è che per le strade e le piazze italiane neanche gli stessi interisti hanno avuto l?entusiasmo per festeggiare. Qualche bandiera solitaria e qualche clacson solista, senza coro. Per il resto tutti a nanna, tranne che in Piazza Duomo, dove la Festa è sembrata più da copione, tra giornalisti eccitati per contratto, Moratti finalmente soddisfatto ed i calciatori alle prese con l?ultimo ciak super pagato! ?Se la Juventus non avesse rubato avremmo vinto altri scudetti.? Hanno sentenziato Moratti, Mancini e finanche Ibrahimovic. Cominciamo da quest?ultimo. Il personaggio più triste dello scudetto più triste! Ma dov?era lui lo scorso anno di questi tempi? Possibile che questo calcio sia arrivato a livelli così eclatanti e malinconici di mercenariato, da indurre qualcuno a darsi pubblicamente del ladro, festeggiando finanche con le proprie vittime? E poi, vediamo un po? quali sono questi scudetti che la Juve avrebbe rubato all?Inter dal 1994, anno dell?avvento di Moratti. Il campionato 94/95 termina con la Juve campione a 73 punti. Lazio e Parma seconde a 63. Inter sesta a 52. Questo, facendo due conti e sperando nel buon senso, non dovrebbe essere tra quelli rivendicati. Lo scudetto 95/96 lo ha vinto il Milan e l?Inter finisce addirittura settima a diciannove punti di distanza. Neanche questo, immagino... E poi, caso mai, ad averlo rubato sarà stato il Milan. Ma proprio a danno all?Inter, settima? Boh! Il 96/97 lo rivince la Juventus a 65 punti, secondo il Parma a 63, terza l?Inter a 59. La Juve l? avrà pure rubato, ma al Parma, non certo all?Inter! Il 97/98 lo vince la Juve a 74. L? Inter è seconda a cinque punti di distanza. Cominciamo ad appuntarci questo? Il campionato 98/99 lo rivince il Milan a 70 punti, distanziando l?Inter, solo ottava, di ben ventiquattro punti. Se all? Inter la matematica non è un? opinione, il distacco è quanto meno imbarazzante. Il 99/2000 lo vince la Lazio. La Juve è seconda, l?Inter è quinta, quattordici punti dietro. L?anno successivo vince la Roma, seguita dalla Juve ed ancora quinta l?Inter, ancora una volta ventiquattro punti dietro! Distacchi da derubata? Arriviamo al campionato 2001/2002. Lo vince la Juve a 71 punti, la Roma è seconda, l?Inter è terza. La squadra di Moratti, avanti di un punto, getta alle ortiche lo scudetto già in tasca all?ultima giornata, prendendo qualche sventola dalla Lazio. Colpa della Juve e di Moggi? In quello 2002/2003 vince la Juve distanziando l?Inter di sette punti. Per scrupolo, segnamoci anche questo? Lo scudetto 2004/2005, revocato, lo vince la Juve ad 86 punti, secondo il Milan a 79. Dov?è l?Inter? Terza con quattordici punti di distacco. Niente di strano, un distacco dei suoi! L?anno seguente, quello scorso, stesso piazzamento, ma i punti dalla vetta sono addirittura quindici. Ibrahimovic festeggia un campionato stravinto con la Juve, a suon di record e se lo ritrova attaccato al petto sulla maglietta dell? Inter. E´ entusiasta. Un vero modello di campione! Normalmente questi distacchi fatti registrare nei vari campionati dall? Inter, definiti calcisticamente abissali, non sono neanche commentati da chi li subisce. Meglio dimenticare! Ma, ai tifosi interisti, come spiegare altrimenti che si spendono miliardi e non si vince niente, anzi si finisce più o meno, ogni anno, a metà classifica? La Juve ci ha derubato! Fatti i conti, quanti potrebbero essere questi scudetti rubati dalla Juventus all´Inter? Per fortuna, qui, il calcio lo conoscono e vivono quasi tutti, interisti compresi e, a parte le prese di posizione da tifosi, sono tutti consapevoli che, purtroppo, è andata in scena una grande farsa... Per chi ama il grande calcio, appuntamento al prossimo scudetto, sperando che qualcuno capisca che bisogna saper perdere, anche quando si ritiene di dover essere i migliori solo, magari, per giustificare a se stessi di non aver dilapidato parte del patrimonio di papà! Il fanciullesco leit motiv morattiano resterà nel calcio solo per ricordarci il "lamento del perenne perdente". Perdente nelle dichiarazioni, anche in quello che doveva essere per lui il giorno più bello. Vincere certamente ed obbligatoriamente, discreditando ed eliminando i più pericolosi e forti avversari, non diverte nessuno. Accontentati, così, baby e bebè Moratti col ciucciotto tricolore, per il bene del calcio italiano, si archivi in fretta questo scudetto di M... al cubo (Moratti, Mancini e Moggi)!
(Da Calabria7 del 21 aprile. A proposito di Partito Democratico)
E così, alla tenera età di nove anni, perdiamo un altro partito, uno di quelli che sulla carta sembravano destinati ad una lunga vita. I Democratici di Sinistra, venuti alla luce nel ?98, figli del Partito Democratico della Sinistra del ?91 e nipoti del glorioso Partito Comunista Italiano, ci stanno per lasciare. Miglioristi, progressisti, ulivisti, riformisti, laburisti, Mastella, Loiero, Follini? In effetti, per mettere assieme tutta questa roba, dall? Italia di sinistra fino a quella di mezzo, bisognava innanzitutto cambiare il nome. E a dir il vero, alla politica italiana, almeno da questo punto di vista, la fantasia non manca. I passi avanti in questa direzione sono sotto gli occhi di tutti. Chi si sognerebbe oggi di chiamare un partito PdUP? Nella politica del nuovo millennio ci sono le margherite, i ramoscelli di ulivo, le rose nel pugno e addirittura, probabile che lo ignoriate, c?è anche un partito che si chiama ?Fronte dell?Uomo Qualunque?! In un? Italia di poeti, navigatori, inventori, ecc., oggi anche patria della comunicazione creativa, pure la politica, giustamente, vuole comunicare. Fassino, che soffre di fissazioni, a pensarci molto negli ultimi tempi era diventato più tutt?ossa che mai, evidenziando alle telecamere anche uno strano movimento delle ciglia, classico dei pensatori irriducibili alla ricerca della trovata geniale. Pensa che ti ripensa, la lampadina si è accesa. Comunista no, di sinistra neanche. Semplicemente: Partito Democratico. Se a suo tempo non ci avessero aggiunto di sinistra, era già bello e fatto dal ?91. Partito Democratico di Sinistra, Democratici di Sinistra, Partito Democratico. Sedici anni per cacciare una parola e tornare al concetto di democrazia, questa volta senza contaminazione alcuna. Democratico, punto e basta. In Italia siamo quasi tutti democratici! Ci piace ripeterlo e sottolinearlo. La botta, tra fascismo e comunismo, è stata così dura che siamo rimasti terrorizzati? La Dc era ed è democratica, ma anche cristiana, i socialisti a volte sono anche democratici, i Meridionali sono democratici da poco, la Margherita, in verità, è nata come Democrazia e Libertà; poi, ci sono i Democratici per le Autonomie, i Democratici Cristiani e di Centro uniti, il Centro Cristiano Democratico, la Concentrazione Democratica Repubblicana, diversa dal Centro Democratico per la Repubblica, il Partito della Democrazia Italiana, Democrazia Nazionale, Democrazia Proletaria; c?è il Fronte Democratico Popolare, la Federazione dei Liberaldemocratici, il Movimento I Democratici, il Partito Democratico Italiano, poi quello Democratico di Unità Monarchica, il Partito Democratico del Lavoro, quello Nazional Democratico. Ci sono pure i Repubblicani Democratici, i Riformatori Sardi Liberademocratici, i Democratici per l?Europa e perfino uno in tedesco: Demokratische Partei Sudtirol! Come potevo dimenticare il Partito degli Ecologisti Democratici, sperando che almeno con loro si possa discutere del Ponte sullo Stretto? Fassino, però, bisogna ammetterlo, li ha fregati tutti. Massimo risultato con il minimo sforzo. Partito Democratico e niente più, come a Cipro, in Polonia, Romania, Serbia, Turchia e Stati Uniti. Bravo Fassino, democratico da oggi è tutto tuo! Non ditegli, però, visto come s´è ridotto, che il Partito Democratico in Italia c´era già nel Risorgimento... Ed intanto, brutte notizie anche per Silvio. Cominciano a moltiplicarsi i partiti ?football style?. Dopo Forza Nuova e Forza Italia è arrivato anche Forza Roma. Se fanno pure Forza Juve mi butto in politica!
(Da Calabria7 del 14 aprile. Dedicato alla Notte degli Angeli)
Un? altra Pasqua è appena passata. In giro tutto come sempre, anche a Pasqua. In Afghanistan qualche testa mozzata a sciogliere, come si dice quando una cosa è fatta con estrema disinvoltura! Mentre Mastrogiacomo continua la ola per la sua liberazione insieme a tutti i giornalisti di Repubblica, i Talebani si sono tolti di mezzo anche il suo interprete. E? proprio sicuro Fassino di volersi sedere con loro ad un tavolo e poi riuscire a tornare in Italia tutto intero? Anche a Pasqua qualche kamikaze si è fatto esplodere qua e là, oggi in Algeria, domani non si sa. Pare che ce l´ abbiano anche con noi? In Iraq, proprio mentre scrivo, è esploso addirittura il Parlamento e le agenzie confermano la morte di alcuni deputati. E poi, piccole notizie di cronaca italiana, con qualche banale regolamento di conti anche qui. Calabria, Campania o Puglia, poca differenza. Tu, stronzetto, dai uno schiaffo a mio figlio? Ed io ti rispondo con dieci colpi di pistola, così la prossima volta impari! La prossima volta, se proprio doveva essere questa la lezione, avrebbe imparato se i dieci colpi fossero stati a salve, non veri e in testa, come è successo ad un ventenne di Altamura. Sette colpi se li è presi pure la Roma? Piccole cose, che possono accadere anche a cavallo della Pasqua. In questo clima a dir poco infernale, Rai International ha trasmesso in tutto il mondo, proprio nel giorno di Pasquetta, la nostra ?Notte degli Angeli?, realizzata da Natuzza a Paravati. Per una volta, da qui, immagini in controtendenza... Un grande successo, elevati ascolti, grandi emozioni. Per novanta minuti, dall?America all? Australia, dal Giappone al Sud Africa, le tv hanno mandato le immagini di quella notte incantata, trascorsa insieme alla miracolosa mistica calabrese seduta tra il pubblico. Decine di milioni di persone si sono commosse seguendo lo show, realizzato in uno dei luoghi di culto più amati da tanti credenti e pellegrini. Un luogo che ci appartiene, perché è qui, nella nostra Calabria e, indipendentemente dalla fede, non è l?unico che potrebbe offrirsi al turismo religioso nazionale ed internazionale. Il successo è stato tale che mi faccio esplodere anch?io! Quanto è costato alle casse della Regione questo evento che, a meno di pareri diversi, ha veicolato un?immagine della nostra terra, probabilmente, in modo più utile di quanto non abbiano fatto i manifesti di Toscani? Ottantamila euro all?Assessorato alla Cultura e quarantamila euro all?Assessorato al Turismo. Possibile, con quel cast, da Lorena Bianchetti alla Ricciarelli, da Cammariere agli Avion Travel, da Pippo Franco a Nino Frassica, tutto con orchestra dal vivo, compreso megapalco, impianti, scenografia, mezzi ed uomini per riprese tv? Possibile! E possibile, anche, che siano rimaste almeno cinquantamila euro alla Fondazione Cuore Immacolato di Maria! Esattamente quanto il Comune di Reggio ha dato a Lele Mora per fare passeggiare Costantino ed altri bulli & pupe sul chilometro più bello d?Italia, senza beneficenza alcuna o, ancora peggio, un quinto dei seicentomila euro dati in passato dalla Regione alla signora Clarissa Burt per una serata di Miss Universo, seppur con sfilata di cosce arrivate da tutto il mondo. Centoventimila euro per un evento in mondovisione e nell?anno del V Centenario della Morte di San Francesco di Paola, altra gemma della Calabria buona, conosciuta dappertutto. A sentire le trombe della politica, i festeggiamenti per San Francesco dovevano essere solenni. Il sindaco di Paola mi ha incaricato di fare un progetto triennale da quattromilioni di euro. Anzi, esattamente da quattromilionicinquecentomila euro. Capito di quanti zeri si trattasse, ho provveduto a pianificare eventi per tre anni, con un piano di comunicazione e promozione internazionale. Le migliori orchestre dirette dai più celebri direttori, da Muti a Metha, da Maazel a Morricone. I più grandi nomi dello spettacolo popolare, da Fiorello a Baglioni, fino ai Pooh... Eventi dentro e fuori il Santuario! Sapete che ne è stato? Si è fatto solo il concerto dei Pooh l? 8 agosto! Lo spettacolo del quartetto si chiamava ?La Grande Festa?. E quale migliore coincidenza per aprire il Centenario? Roby, Red, Stefy, Dodi, col gagliardetto del sindaco di Paola in mano e via. Si parte! Ma, come è oramai piuttosto noto, ci si è fermati all? apertura e dei quattromilionicinquecentomila euro, ad oggi, non si sono visti neanche i primi centomila per pagare i Pooh!
(Da Calabria7 del 7 aprile. Dedicato ai Ragazzi di Locri)
Tra un graffio e l?altro, malgrado una certa politica e tanto di peggio in più, dopo vent?anni riesco ancora a fare il mio "principale" mestiere, quello di scrivere e realizzare progetti di spettacolo in Calabria. Ed è sempre, grazie a Dio, una nuova emozione! L?emozione, forse, di chi sa d?essere riuscito a resistere vent?anni, difendendo la propria azienda ed il proprio lavoro, in una regione come la nostra, dove se non fai nulla sei un pericoloso disoccupato e se non lo sei devi diventarlo! Scarsa popolazione, difficoltà di spostamenti a causa di una rete viaria da terzo mondo, basso reddito, a volte da povertà vera, burocrazia a mille, ostacoli di tutti i tipi, mentalità mediocre ed un po? di ignoranza in più proprio laddove dovrebbe essercene di meno? Un cocktail micidiale per chi fa il mio lavoro e non solo il mio! E poi, che dire della politica dei nostri salva patria, sempre con la ricetta giusta sulla lingua ed alla continua ricerca di luminari transalpini, transatlantici o, comunque, d?oltre Pollino? C?è qui qualcuno che sa fare il suo lavoro come o meglio di chiunque altro? E pure se c?è, alla maggior parte degli amministratori di turno che gliene può fregare? La cosa divertente, che comunque per fortuna ho constatato in questi vent?anni, è che chi ama e sa fare il "suo" va avanti, malgrado tutto. La serietà premia, comunque, anche qui! Molti, invece, tra le centinaia di politici che ho incontrato seduti sulle varie poltrone, si sono persi insieme alla loro pochezza. Piccola consolazione, ma almeno? In questi ultimi dieci giorni, la mia rassegna ?Fatti di Musica?, divenuta tra mille sacrifici un evento vero, ha presentato tre artisti straordinari: Carmen Consoli, Francesco Guccini e Giovanni Allevi. Grandi concerti, splendidi momenti di musica ma, anche, tre occasioni per parlare di sociale, cultura, arte e solidarietà. Carmen Consoli ha parlato ai giovani dei centri di recupero di Catanzaro, che entusiasti hanno fatto impazzire i click dei loro cellulari. Francesso Guccini ha inaugurato la mostra di pittura e fotografia degli artisti calabresi Maurizio Carnevali, Giovanni Marziano e Peppino Sala, tre vere stelle di casa nostra, alla presenza di Vincenzo Mollica del Tg1! Allevi si è speso personalmente per dare la sua immagine ?fotografica? all?Aism, a sostegno della lotta alla sclerosi multipla, a cui è dedicata tutta la rassegna di quest? anno. E che dire dei ragazzi di Locri sul palco di Guccini? Che faccia avranno fatto i politici presenti alle parole dure e sincere di Rosanna Scopelliti, a cui a soli sette anni hanno ucciso un padre, colpevole di essere un magistrato vero, di quelli che danno fastidio a tanti? Sì, quell? apertura del concerto di Guccini, che ho voluto con Rosanna, Emanuele, Federica e gli altri ragazzi calabresi dei movimenti contro la criminalità, ha illuminato questa prima parte della mia rassegna, fino a farci commuovere tutti. Quanto può costruire la musica negli spiriti! Quante emozioni può regalare lo stare insieme, uniti dalle canzoni di un grande artista e dalla voglia di cambiare quel mondo in cui siamo nati e che ci appartiene! ?La Calabria siamo noi?. Questo c?era scritto sullo striscione di quei ragazzi e questo mi piace ripetere a chi crede ancora che questa Calabria possa scrollarsi il malaffare, la politicoclientelacrazia, il cancro della criminalità, gli pseudo intellettuali senza intelletto. La Calabria siamo noi, è nostra, di tutti coloro che la amano e ci vivono in punta di piedi, quasi danzando su carboni accesi. I ragazzi calabresi hanno imparato a gridarlo, con la loro dizione imperfetta, con quei segni neri da inconfondibili meridionali, tra folte sopracciglia, le lunghe basette di alcuni, gli occhi dolci e scuri di altri. La Calabria è di quei giovani innamorati della vita che hanno cantato a squarcia gola con Carmen il tema dell? ?Ultimo bacio?, di quei ragazzacci con qualche bicchiere di vino in più che saltavano sulla ?Locomotiva? di Guccini, di quelle persone che si sono commosse, liberandosi in un sogno-viaggio sul pianoforte incantato e pieno di speranza di Giovanni Allevi. Un grido di gioia, un canto, un suono, una chitarra, un abbraccio e un contrabbasso, strumenti e gesti che diffondono gioia, che spargono felicità per ogni angolo di questa terra e mai più, mai più il grido di Rosanna o le parole del diario di Rita Atria, ragazza fatta orfana di tutto e poi anche della vita. Mai più il dolore infinito di ragazzi senza un padre, senza una ragione!
(Da Calabria7 del 24 marzo. A proposito della liberazione del giornalista Mastrogiacomo)
Alla fine anche questa volta ce l?abbiamo fatta! Anche Mastrogiacomo è finalmente libero. ?Abbiamo salvato un? altra vita?, hanno esultato in molti. In realtà, quando andiamo da quelle parti a salvarne uno, puntualmente ne facciamo fare fuori almeno un altro? Protesi e concentrati nello sforzo di salvare l?ostaggio di turno, finiamo per tenere in poco conto i loro accompagnatori, autisti, interpreti e gente varia al seguito. Anche questa volta è andata così. Al povero autista del nostro grande ed audace reporter, in pratica uno del suo gruppo di lavoro, nel caos inevitabile di questi sequestri hanno tagliato la testa; dell?interprete, collega del nostro ardito giornalista, si è persa ogni traccia, cinque terribili terroristi sono tornati all?opera, però, urlate al mondo, ce l?abbiamo fatta anche questa volta. Mastrogiacomo è tornato a casa! E come! Aereo presidenziale, accoglienza da Capo di Stato, per festeggiare il capo salvato, esultanza alla Cannavaro campione del mondo e fans per gli autografi fin sotto la scaletta. A dir il vero l?organizzazione, per la fretta, non ha curato i dettagli. Ci sarebbe voluto Toto Cotugno a cantare ?siamo italiani veri? o, forse ancora meglio, visto il clima di grande entusiasmo, il nostro buon Mino Reitano con la sua ?Italia Italia? a squarcia gola. ?Romano, mi hai salvato la vita!? Sì, il nostro reduce si è subito gettato al collo del Premier per ringraziarlo. E Prodi? C?è rimasto di stucco, con ulteriore riduzione della velocità del ragionamento? ?Iooo, grazieee a meee?, ha bisbigliato alla Fantozzi intimidito il nostro Premier. E grazie a chi se no? Quale altro Premier avrebbe rimesso in libertà cinque talebani, costati la vita a decine di soldati di mezzo mondo? Non a caso Condoliza è diventata più scura del solito! ?Almeno ? ha urlato inviperita a D?Alema ? potevate salvare anche l?autista e l?interprete!? Non ci abbiamo pensato! No, bisogna ammetterlo. Distratti dalla bocciatura al raddoppio della cannabis e dai terribili dubbi sulla sessualità di Sircana, nessuno si è fatto i conti con la calcolatrice. Cinque meno tre uguale a due. Avevamo il resto anche per un?altra occasione. Secondo voi Mastrogiacomo se ne sta a casa davvero? Però, siamo seri ed in linea con le prediche di Padoa Schioppa. Se si fa rapire un?altra volta, risparmiamoci almeno le spese dell?aereo ed addebitiamole ad Ezio Mauro. Ma, soprattutto, inviterei i direttori di tutte le reti televisive ad impedire la diretta dell?arrivo. Ti fai rapire, Prodi fa un bell´ indultino per Talebani e ti salva, ma, Mastrogiacomo caro, l? aeroplanino alla Montella te lo fai per cavoli tuoi e senza telecamere! Occhio che non vede, diceva la mia centenaria nonna, cuor che non duole! E la moglie di Mastrogiacomo? Felice, ovviamente felice. Un po? più misurata del marito, anche perchè, a dire il vero, la testa in gioco non era la sua, ma felice? Soddisfatta per la liberazione del suo Daniele non s?è resa conto che si è persa una poltrona da deputato. Sì, perché l? ?Italia delle Vedove? l?avrebbe subito candidata e portata a Montecitorio. Dopo le onorevoli signore Calipari e Fortugno, la Mastrogiacomo si dovrà accontentare, al massimo, di fare la campagna elettorale al marito!
(Da Calabria7 del 17 marzo. Dedicato alla seconda puntata del programma di Rai Tre "W L´Italia" di Riccardo Iacona, realizzato in Calabria)
Ci siamo lasciati la scorsa settimana cantando e fischiettando dopo la prima puntata di ?W L?Italia? di Riccardo Iacona su Rai Tre? Oggi abbiamo alle spalle anche la seconda puntata!!! Uso tre punti esclamativi perché, forse, potrebbero essere sufficienti a commentare quanto visto e, soprattutto, sentito. Già la prima puntata sembrava uscita da ?Scherzi a parte?, la seconda come l?avete trovata? Straordinaria! Da stropicciarsi gli occhi e poi, per accertarsi di non essere in preda agli incubi nel cuore della notte, da prendersi a schiaffi su ambedue le guance fino a farsi male. I più increduli si saranno fatti dare anche un calcio nei testicoli dal vicino di casa! Sì, a schiaffi e calci per capire se si trattasse di sogno o realtà ma, anche, diciamocelo chiaramente, per auto infliggersi subito una pur minima punizione. Calabresi, sì calabresi! E come! Direbbe Toscani. Come non riconoscere le belle vedute della casa dell? ex assessore Masella o il giardino sul mare di villa Loiero? Anche chi non segue la politica, scambiando la faccia del nostro Presidente per quella di Alvaro Vitali e Masella per Bud Spencer, avrà però capito che si parlava di casa nostra dalle inquadrature alla "Gente di mare". Ma andiamo per ordine, o quasi... L?ex presidente Fedele ci ha spiegato lucidamente, sotto un albero di bergamotti (pubblicità occulta alla Calabria, almeno quella l´ha fatta), le ragioni per cui è stato giusto che, con il famoso ?Concorsone? della Regione, risarcisse il fratello per tutti i manifesti che gli ha affisso durante le numerose campagne elettorali lungo la costa viola, spadare di Bagnara comprese! ?Poveretto, non ha potuto trovarsi un lavoro per colpa mia ? ha spiegato candidamente a Iacona ? e mi è sembrato giusto che glielo trovassi io !? Poveretto! Ci piace ripeterlo. Sì, ha detto più o meno così? Qualcosa non quadra? Almeno riguardo a chiarezza nessuno potrà dirgli niente. E il grande Masella (anche grosso a dire il vero)? Lui si fida solo della moglie! Anche io. E quindi? Anche qui, dove sta il problema? A giudicare dagli ?addominali? dell? onorevole di Rifondazione Comunista (leggasi ?comunista?) , la signora Masella sarà certamente una gran cuoca. Ed allora, perché non risarcire anche lei per l?impegno profuso nel cucinare due volte al giorno le migliori lasagne di Grisolia, con tanto di polpettone ripieno di uova, soppressata e olive ascolane, per secondo? Loiero neanche lo conosceva. Glielo hanno raccomandato dal partito... Non è che gli ispirasse tanta simpatia! Ma, tutto sommato, che volete, doveva fare solo l? Assessore Regionale. Un posto per il quale, alla fine dei conti, uno vale l?altro. Come per la Presidenza dell?Area Industriale di Lamezia Terme. Che differenza ci poteva mai essere tra Pippo Callipo ed il buon architetto Vasta? Faccio lo spelling: VI. A. ESSE. TI. A. Capito di chi parlo? Iacona è andato a cercare il pelo nell?uovo! Sì, è vero. Loiero ha confessato che, in realtà, fosse meglio Callipo, pur mettendoci al suo posto il signor Vasta. In effetti potrebbe sembrare una contraddizione. Il Presidente, però, è stato chiaro e sincero, come si suole essere quando si chiacchiera giocando a briscola con il proprio portavoce nel giardinetto di casa o come si fa nel salotto del Grande Fratello, ignorando le telecamere: ?Sì, Callipo era il più adatto, il più capace, il Presidente di Confindustria, non uno qualsiasi. Certamente sarebbe stato più utile alla crescita della Calabria, ma io non sono uno che poteva accettare una sconfitta personale! Sono quello cha ha fatto diventare Prodi Presidente del Consiglio...? E poi, aggiungiamo noi, ora che alla crescita della Calabria ci pensano gli slogan di Oliviero, comunque, anche senza Callipo, saremo i primi! Iacona ficcanaso!!! Ma che gliene fregava di Masella e della moglie? Posso capire del tonno con la cipolla del Commendatore! E poi, stranezze italiane, Henry John Woodcock se la prende col povero Fabrizio Corona che rischia la vita per farci sapere con chi scopano le letterine... Scusate. M?ero scordato del consigliere regionale Tallini. L? ho conosciuto di persona quando mi inseguiva per la Calabria per avere i biglietti omaggio dei concerti! Onorevole, ora che guadagna ventimila euro al mese mi faccia la cortesia di comprarsene almeno un pacchetto da cinquanta per ogni concerto! Questo l?elenco fino a maggio: 23 e 24 marzo Carmen Consoli a Rende e Catanzaro, 30 marzo Guccini a Catanzaro, 2 aprile Giovanni Allevi, 14 maggio Cammariere e 25 maggio Paolo Conte, tutti e tre a Lamezia! Qui ognuno si fa i fatti suoi!!! Consentitemi, per una volta, di farmi i miei?
(Da Calabria7 del 10 marzo. Dedicato al programma di Rai Tre "W L´Italia" di Riccardo Iacona, realizzato a Catanzaro)
W la Rai... e W l´Italia! Da martedì a domenica ci siamo fatti una bella abbuffata di musica e politica. Come non ammettere che la nostra grande tv pubblica ci abbia regalato una settimana che ci mancava dal ?Rischiatutto?, tenendoci tutti incollati a quello che, un tempo, chiamavamo piccolo schermo? Sì, perché oggi si parte da cinquantadue pollici e si va a salire. Intere pareti di Lcd (o plasma da milleduecento rate mensili per chi è disoccupato) per vedere il parrucchino di Pippo Baudo e le rughe di Milva e Johnny Dorelli con effetto tridimensionale, felici di constatare che anche gli artisti invecchiano? Che settimana da sballo! I piani alti di Viale Mazzini ci hanno studiato un cocktail micidiale per chiuderci in casa. A base di cosa? Semplicissimo: musica e politica! Il tutto farcito con le tettine originali ?made in Switzerland? della Hunziker, la simpatia valdostana di Piero Chiambretti fino alle sei del mattino e il finale a sorpresa di Riccardo Iacona. Un piano maldestro del CdA della Rai chiamato P&P, Pippo & Prodi, finalizzato innanzitutto ad oscurare le reti di Silvio fino a domenica. Tutto curato meticolosamente, dalle scenografie mozzafiato di Gaetano Castelli, diventato anche lui un pezzo di scena insieme al maestro Caruso, all? imitazione del Premier e Califano, fatte così bene che sembravano proprio loro. Musica e politica. Sembra la ricetta della nonna, ma che share! L? auditel non lascia dubbi. Gli Italiani hanno dimostrato di gradire questo filo trasversale che ha trasformato dei cantanti in politici e dei politici in autentici ?one man show?. Impossibile resistere, come dice una nota pubblicità! Così, Fabio Concato si è occupato di disoccupazione, previdenza complementare e Tfr, il giovane Fabrizio Moro di ?ndrangheta, mafia e camorra, Simone Cristicchi di sanità e malattie mentali, Albano di rapporti con il Vaticano. Ed i politici di professione? Come definire i protagonisti del vero dopo festival, quello di domenica sera andato rigorosamente in onda da Catanzaro? Sì, pensavo finalmente di essermi scollato dalla poltrona e liberato del telecomando ormai fumante ma, a sorpresa, vedo spuntare Sergio Abramo e Pino Soriero! Come spegnere? Il cocktail micidiale ormai mi aveva preso del tutto, facendomi ristramazzare sul divano. Toh, chi canta ?Olivo Sindaco? sotto il palco di Rifondazione comunista? Il presidente Traversa con il coro di Alleanza Nazionale al gran completo, Wandina compresa. Altro che Momo con la sua ?Fondanela? al dopofestival! Il giornalista Riccardo Iacona ha fatto davvero cose da pazzi, sbancando l? auditel con pezzi da cineteca. Che spettacolo, che gran finale! In risposta all? attacco dei cantanti, i nostri politici si sono lasciati davvero andare. Ma il picco di share è arrivato con l? ex sindaco Sergio Abramo che, alla ricerca di voti per Cimino, entra ed esce da negozi ed aziende di Catanzaro al grido-domanda di ?Tutto a posto?" Io, che però sono un teleutente che riflette, guardavo e pensavo... Che sarebbe successo se qualcuno gli avesse risposto che c?era lo scarico del water rotto, ad esempio? Sicuramente SuperSergio avrebbe sistemato tutto in pochi secondi. Che vuoi che sia uno scarico per uno che ha duemilasettecento dipendenti? La regia è stata davvero perfetta. Nessuno si è lamentato. ?Tutto a posto?, ovunque, per tutta Catanzaro! E che dire della strepitosa conversazione telefonica tra Franco Cimino e Marco Follini da far impallidire Totò e Peppino? ?Oh Cesa! Lorenzo come stai? Bellu miu? Qua sta andando tutto bene. Mi hanno portato ora un pacchetto di quattrocento voti? Non sei Cesa? Ah, sei Follini! Scusami tanto. Oh Follini caru miu, come stai, bellu, come stai? Vinceremo, stai tranquillo, vinceremo!? E così, confuso e felice, dopo aver immaginato questo testo di Cimino sulle note della ?Paranza?, mi sono addormentato canticchiando Paolo Rossi: "In Italia si sta male. Si sta bene, si sta male. In Italia si sta male. Si sta meglio, si sta peggio. Si sta bene anzichè no!"
(Da Calabria7 del 3 marzo. A proposito della campagna sulla Calabria firmata da Oliviero Toscani)
In questi giorni qualcuno vorrebbe aprire un dibattito sulla cosiddetta campagna d? immagine della Regione Calabria affidata ad Oliviero Toscani. Pensate che ci sia qualcosa da dibattere? Mi arriva una email ogni quarto d´ora di qualcuno che mi invita a riflettere. Volevo risparmiarmi le meningi ma, vista l´insistenza, riflettiamo... Sarà una cosa seria! No, mi dice un´amica creativa (strano ma ne abbiamo anche qui), è una di quelle trovate che vanno prese così come sono. Un? idea, una curiosità, un colpo mediatico. Niente di più, forse niente di serio, forse niente di niente! Ho visto qualche foto. Ho letto qualche slogan. Le foto mi sembrano belle. Toscani è certamente un buon fotografo, figlio del primo fotoreporter del Corriere della Sera. Uno di quelli, insomma, che non è stato mai ultimo, neanche quando ha cominciato. Forse, proprio a lui non può venire del tutto facile capire il significato del suo stesso slogan, preso in prestito dal linguaggio della fede: "Gli ultimi saranno i primi!" Nella realtà, però, senza attendere gli esiti della profetica campagna di Toscani, già ci stanno tanti giovani calabresi che primeggiano nel loro lavoro ma che, cosa forse a lui non capitata, non si sono mai visti riconosciuti i loro meriti, la loro capacità e creatività, almeno a casa, nella loro terra. Giovani che qui non vengono coinvolti in nulla da chi è preposto a coinvolgerli, da chi dovrebbe creare opportunità di lavoro, valorizzarli in modo adeguato. Giovani che, spesso, diventano i primi altrove, tra sacrifici di ogni tipo? Possono delle fotografie, diciamo d?autore, accompagnate da slogan definiti ?provocatori?, aiutare i giovani calabresi di talento e qualità a diventare davvero i primi, rimanendo nella loro terra? In una regione dove i record negativi sono spesso da guinness dei primati, la politica locale affida ad una campagna promo-pubblicitaria, come quelle che si fanno per vendere più automobili o detersivi, cioè a suon di slogan, il compito di trovare rimedi e soluzioni. Toscani, che è un creativo e, quindi, anche furbo per mestiere, ha fatto ricorso alla faccia di giovani teen ager. Gli stessi che aveva portato in giro per il mondo, già vestiti con semplicissimi maglioni colorati del signor Benetton, conquistandosi, innanzitutto lui, il suo miliardario e planetario successo. Sì, perché la faccia di una teen ager, nera o gialla che sia, reggina o africana, è una cosa così bella che fa già buona figura da sé, con un pullover colorato o semplicemente con una camicetta bianca. Sì, qualcuno ha avuto la conferma: anche a Reggio ci stanno belle facce da ?United Colors of Benetton?! Spero che nessuno immaginasse i ragazzi calabresi con gli orzaioli, le rughe o rari difetti fisici. Però, bene ha fatto Toscani a ribadire il concetto. Vuoi vedere che tra ?ndrangheta, inquisiti, spiagge sporche, strade impercorribili, l?usura delle banche e degli usurai, e chi più ne ha più ne metta, al Nord qualcuno avrà pensato che un ragazzo calabrese abbia subito un processo evolutivo da renderlo più simile ad una vanga che ad un ragazzo normale? Non si sa mai. Perché non chiarirlo, a scanso di equivoci? Non mi preoccupa sapere quanto queste foto possano aiutare questa regione a crescere. Piuttosto, mi incuriosisce capire se c?è davvero qualcuno che crede che il progresso di questa regione, quello che dovrebbe nella realtà portare i giovani calabresi ai massimi livelli di competitività nei vari settori, da ultimi ahimè a farli diventare i primi, possa dipendere da operazioni come questa. O, più semplicemente, se le tante ferite e cicatrici, che purtroppo ha l? l?immagine buona della nostra terra e dei suoi giovani, possano essere risanate, colmando un gap storico rispetto ad altre aree del Paese, da pur ottimi pubblicitari! Un passo avanti lo abbiamo fatto. Da ?e adesso ammazzateci tutti? a ?gli ultimi saranno i primi? almeno è cresciuta la cifra? del creativo. Parlo del compenso! Dal nostro buon Aldo Pecora, creativo a costo zero, siamo passati nientepopodimenoche ad Oliviero Toscani. Ma, visto che si gioca sempre su slogan altamente positivi, un? idea la offro anch? io: ?Un consiglio regionale di inquisiti? Sì, è quello calabrese!? Gratis! Non voglio niente? Ecco, ci avrà pensato Toscani ad una bella foto di tutto il nostro consiglio regionale con questo slogan? Probabilmente ci avrà pensato! Ma come non comprendere l?imbarazzo. Dopo mi pagheranno? Si sarà detto. E poi, come poterci aggiungere gli "ultimi saranno i primi", senza pensare di prendersi anche lui un bel vaff...
(Da Calabria7 del 23 febbraio. Dedicato a Federica Monteleone, la ragazza di Vibo morta a seguito di un intervento all´appendice)
Ci siamo lasciati prima della pausa natalizia con le ultime avventure di Prodiani, Berlusconiani, Ragazzi di Locri & C., raccolte nella mia ?pecora? pazza?... Riparto in modo diverso. Niente avventure tra realtà e fantasia, niente striscioni scuoticoscienze. Chi seguiva questa rubrica, sperando che Padre Fedele colpisse ancora o che Doris Tersilli macinasse chilometri con i suoi cortei, resterà forse deluso. Lascio Loiero ancora in giro sui nostri tetti con la sua scopa, seguito dalla quasi totalità dei consiglieri regionali e, innanzitutto, abbandono al suo destino la povera pecora, stanca di ballare il twist per evitare d? essere sbranata da qualche magistrato, magari in cambio di un? assoluzione. Federica. Sì, riparto da lei. Da una mia nuova amica. Si può fare amicizia in tanti modi. Tra i banchi di scuola, sulle spiagge d?agosto, nelle notti a ballare o in mille altri luoghi e momenti. Non avrei immaginato di poterla fare in un angolo di cielo, con una ragazza dolce e spaventata che, alle porte della vita, si è trovata dirottata tra distese azzurre e luccichii di stelle, distante dai suoi amici, dalla sua famiglia, dai suoi sogni e dalle sue speranze. Ho incontrato Federica a spasso nei miei pensieri nel cuore della notte e siamo subito diventati amici. La stessa paura per i medici, lo stesso batticuore entrando in ospedale, lo stesso desiderio di sentirsi dire che tutto andrà bene già solo per una puntura. Lo stesso desiderio di scorgere in un sorriso o in una carezza quell? incoraggiamento necessario per affrontare quei piccoli o grandi ostacoli che nella vita, però, bisogna superare. Ci siamo subito capiti su tante cose. Lei amante della danza, io di ogni tipo di musica. Le ho detto che organizzo concerti. Mi ha guardato incuriosita e triste. ?Chissà, se ci fossimo conosciuti prima, forse ci sarebbe scappata qualche bella foto col mio cantante preferito?, mi ha sussurrato... Lei, come me, attratta dal giornalismo, dalla voglia di scrivere e comunicare. Quante cose in comune con la mia nuova piccola amica! Simili davvero in tanto. Ci siamo anche detti che ci fa una tremenda paura l? idea di addormentarci e, chissà, non svegliarci più? Pensavo di essere io quello un po? fissato. Mi ha chiesto di darle coraggio per un piccolo intervento all?appendice che le fa tanta paura. ?Cosa vuoi che sia?? Le ho detto. ?Tranquilla, meglio un? appendice infiammata che una leucemia o un trapianto di midollo, come è capitato a me... Non ci crederai, ma quanto avrei voluto che si trattasse di una banale appendicite!? ?Ma ho paura dell?anestesia?, mi ha risposto più luminosa che mai, incrociandomi lo sguardo con due occhi di una dolcezza strana, quasi persi tra le distese celesti. ?Anche io, ma è una cosa davvero banale!? L? ho subito tranquillizzata... Federica, la mia nuova amica, viene a trovarmi quando meno me lo aspetto. La porta da me un forte soffio di vento, una nuvola bianca, il mare arrabbiato. Basta un attimo di malinconia e, da qualche giorno, la vedo arrivare, dolce e discreta. Intuisce se sono in un momento di sconforto, o avvilito, indispettito, indignato. Mi dice di avere pazienza, di chiudere gli occhi e stare tranquillo. Poi vola via. La seguo e la perdo! Quando apro gli occhi la ritrovo bellissima, con i suoi lunghi capelli pieni di fiori, addormentata in un grande castello, rischiarata da fiaccole e torce. La ritrovo addormentata, circondata da tante persone che le vogliono bene e che vigilano sul suo sonno, in attesa che arrivi un principe azzurro e, come in tutte le fiabe, con un bacio la svegli e se la porti con se.
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