Cara Natuzza,
mi viene difficile continuare a darle del Lei. Con i propri angeli si fa confidenza, si parla di tutto e ci si dà del tu. Sono quelli che sanno ogni cosa di te. Si trasformano in un raggio di sole se le nuvole coprono il tuo cielo. Sono dentro i tuoi pensieri quando sei confuso o triste, al tuo fianco quando ne hai bisogno. Ti volano intorno. Dei propri angeli ci si approfitta, desiderandoli sempre vicino, come se appartenessero soltanto a noi, ma un angelo è di tanti, di ognuno che nelle sofferenze e nel dolore ne ha bisogno. Conoscerti è stato un privilegio, sin da bambino. Mi hai protetto il cammino e sostenuto quando solo un angelo poteva riuscirci.
Ora piango, ma so che da oggi mi sarai ancora più vicino. Da lassù, ti sarà anche più facile dare un sorriso a chi te lo chiederà da ogni parte dell?universo. Ciao Natuzza e grazie, per aver pregato anche per me, per avermi consentito di baciare le Tue mani, per essere stata un angelo della mia vita. Grazie, per i tuoi tanti miracoli d?amore, compresi quelli che hai regalato anche a me.
(Nella foto il palcoscenico della Notte degli Angeli dedicata a Natuzza Evolo, trasmessa su Rai International da Paravati di Mileto il 9 aprile 2007, lunedì di Pasqua)