In oltre sessantamila sono arrivati a Cittanova, alle porte dell’Aspromonte, per assistere al concerto-evento di Vinicio Capossela con la Banda della Posta e partecipare alla tredicesima edizione della Festa Nazionale dello Stocco. Gremito ogni angolo dell’ampia area dell’evento, in decine di migliaia hanno seguito il festoso concerto anche sugli schermi giganti posizionati in vari punti della città. E’ stato un successo di numeri ed entusiasmo andato ben oltre le previsioni per quello che è, oramai, uno dei principali eventi gastronomico-musicali più importanti, non solo della Calabria. L’allegria e l’energia di un Vinicio Capossela in forma strepitosa, accompagnato da una formidabile quanto originalissima Banda della Posta, un’autentica “orchestra per matrimoni” all’italiana, ha contagiato tutti, trasformando Cittanova in una balera sotto le stelle. Bis, cori, lunghe ovazioni e il Riccio d’Argento di Gerardo Sacco consegnato al geniale artista, hanno decretato il trionfo dell’ennesimo appuntamento di “Fatti di Musica Radio Juke Box”, la ventisettesima edizione della rassegna-festival del Miglior Live d’Autore, ideata e diretta da Ruggero Pegna. Per il secondo anno consecutivo, dopo il concerto di Caparezza della scorsa edizione, la celebre rassegna è approdata nell’organizzatissima kermesse gastronomico-musicale promossa dalla Pro Loco di Cittanova e dalla Stocco & Stocco di Francesco D’Agostino e il risultato è stato ancora straordinario, con numeri da capogiro.
Il gemellaggio tra la Festa Nazionale dello Stocco, autentica tipicità di questo luogo, che vanta a Cittanova antiche ricette e, soprattutto, la maggiore azienda di lavorazione italiana, e “Fatti di Musica” ha centrato in pieno l’obiettivo di offrire a calabresi e turisti un assaggio della Calabria migliore, fatta di bellezze paesaggistiche, tradizioni, eventi di elevato spessore artistico e capacità organizzativa.
Per oltre due ore, in migliaia hanno ballato al ritmo dei brani di una scaletta che il geniale musicista e autore italiano ha pensato proprio per grandi feste collettive. Oltre agli storici brani di Capossela, rivisitati in chiave “ballabile”, non sono mancati valzer, mazurke, polke, passo doppio, tango, tarantella, quadriglia e fox trot.
“Lo sposalizio – ha detto Capossela, presentando il concerto - è stato il corpo e il pane della comunità, il suo mattone fondante. Veniva consumato con il cibo e con la musica. Questa musica che accompagnava il rito era umile, da ballo, adatta ad alleggerire le cannazze di maccheroni e a sponzare le camicie bianche, che finivano madide e inzuppate, come i cristiani che le indossavano. Un repertorio che era, in fondo, comune nell’Italia degli anni ‘50, ’60, e che si è codificato come una specie di classico del genere in un periodo nel quale lo sposalizio - continua Capossela - è stata la principale occasione di musica, incontro e ballo.”. Bravissimi tutti i musicisti della banda, una vera novità nel panorama della musica d’autore italiana, che farà parlare a lungo e, soprattutto, riempirà di contagiosa allegria molte piazze italiane. Il concerto si è chiuso ben oltre la mezzanotte con la struggente esecuzione di “Ovunque proteggi”, un’autentica poesia in musica con cui Capossela si è congedato, visibilmente emozionato e soddisfatto per il calore ricevuto. Interminabile l’abbraccio simbolico della distesa di spettatori che lo hanno acclamato a lungo a gran voce, prima di defluire lentamente in una stellata notte cittanovese difficilmente dimenticabile.