(Dal sito online "Bisignanoinrete" - 23.08.2013) - Un artista di razza, non vi è dubbio. Con “Sotto Casa Tour” Max Gazzè approda al Festival del Mediterraneo di Altomonte conquistando ancora una volta il suo pubblico. Altro che sotto casa, il cantautore romano è molto meglio sul palcoscenico; fantastico, superlativo, strabiliante, semplicemente originale. Nell’anfiteatro “Costantino Belluscio” di fronte a centinaia di persone Max da il via alla sua formidabile performance con la canzone “Questo forte silenzio”. “Da quassù la terra è uno zaffiro a strisce bianche, camminando piano sulla buccia della luna l’universo manda la sua ombra gelida sui nostri corpi senza peso, lievi come anime”. Mentre sul grande schermo scorrono le immagini dell’uomo che cammina sulla luna, i fan fanno scosciare i primi applausi della serata.
Il ritmo cambia e diventa più pacato, naturalmente sempre per modo di dire, con “il Timido ubriaco”. “Sposa domani ti regalerò una rosa” (….) “fanatica per duri seni al vento io tento tanto quell’orso che ti alita accanto, è sicuramente uno tra i brani di maggior successo di Gazzé a livello commerciale, essendo riuscito ad arrivare fino alla sedicesima posizione della classifica dei singoli più venduti in Italia”.
“I tuoi maledettissimi impegni” brano scartato all’ultimo festival di Sanremo in favore di “Sotto Casa” ma rivelatosi poi in tutta il suo spessore, in cui l’autore parla della frenesia che persiste nella vita dell’uomo contemporaneo. “Se tu lavori tutto il giorno a che mi serve vivere”? “Aspetto il tuo ritorno pensando sempre e solo a te”. L’invito di Max Gazzè è quello di ritagliarsi del tempo per fermarsi e riflettere e cercare di non farsi sopraffare dalle moltissime cose che ci sono da fare ogni giorno. Il suono eclettico del suo basso prelude, poi, a “Il solito Sesso” altra canzone di successo contenuta nell’album “Tra l’altro e la radio” e presentata al Festival di Sanremo del 2008. Il brano “Eclissi di periferia” parla, invece, di un grande palazzo e Max racconta che decolla, come fosse un’astronave e oscura il sole, dirigendosi verso il quartiere più ricco di Roma, i Parioli.
“Il bagliore dato a questo sole” un pezzo “rock di stampo un po’ brit-pop, ma nel senso buono del significato” come lo definisce, appunto, Cristiano Orlando nelle sue recensioni. Componimento molto enigmatico e intenso che rivela ancora una volta lo spessore musicale di un musicista di qualità. Con “Vento d’estate” riparte il “sound”, dopo un brevissimo momento di pausa, accompagnato dal battito delle mani. Cambia il vento, un vento d’estete, cambia tutto: la vita, le abitudini, l’amore, fino a perdersi. Così canta Max Gazzè mentre dalle gradinate sale alto il calore del pubblico immerso in un tripudio di luci.
“Buon compleanno”, “l’Amore pensato”, “Colloquium vitae”, “Annina”, fino a giungere al brano “L’uomo più furbo” e alla presentazione di tutti i protagonisti del concerto. Sul palco a dare man forte al grande artista vi erano: Clemente Ferrari al pianoforte, Dedo ai fiati, Giorgio Baldi alle chitarre e Cristiano Micalizzi alla batteria. “Raduni Ovali”, “La Favola di Adamo ed Eva”, “Una musica può fare”, “Mentre dormi” e “Sotto casa” hanno, poi, concluso l’appuntamento musicale di Altomonte.
23/08/2013 – Alberto De Luca
Nota dell’autore: Si ringrazia Andrea Russo per la foto e la gentile collaborazione.
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