Nella magica cornice del Parco Archeologico Scolacium di Roccelletta di Borgia, nei pressi di Catanzaro Lido, emozioni indescrivibili hanno accompagnato le oltre due ore di concerto di Sergio Cammariere, tornato nella sua Calabria per suggellare un’altra notte indimenticabile di musica e poesia. Un concerto straordinario, di quelli che si ricordano per sempre. Un cantautore sempre più grande, tra i più grandi, ormai ben distante da quello piccolino di un suo brano, ha incantato tutti con la sua eleganza, la sua sincera emozione, le sue canzoni vibranti che arrivano dritte al cuore. Un cantautore sempre più grande che ha entusiasmato con la sua musica, resa preziosa da musicisti straordinari: Amedeo Ariano, batteria, Luca Bulgarelli, contrabbasso, Bruno Marcozzi, percussioni e, special guest d’eccezione, Fabrizio Bosso alla tromba. Un concerto indimenticabile, reso magico dal feeling immediato che si è creato con il numerosissimo e straboccante pubblico, arrivato a Roccelletta di Borgia da ogni angolo della regione per abbracciare il musicista che, partito da Crotone, ha raccolto mirabilmente l’eredità della grande canzone d’autore italiana. Oltre due ore di musica, cori, applausi, emozioni che, in alcuni momenti, hanno toccato il cuore di tutti fino al confine della commozione sincera. I suoni del mondo, tra cantautorato e jazz, le canzoni piene di poesia, la voce unica e coinvolgente, la passione di un artista che porta la sua Calabria sempre nel cuore, hanno creato un’atmosfera piena di magia che ha avvolto e stregato l’intero Scolacium. Un'altra perla messa a segno da “Fatti di Musica Radio Juke Box”, la rassegna del Miglior Live d’Autore ideata e diretta da Ruggero Pegna che, in marzo al Cilea di Reggio, lo ha premiato con il “Riccio d’Argento” del suo amico e conterraneo maestro orafo Gerardo Sacco. In oltre due ore, Cammariere ha sfoderato tutte le gemme della sua discografia: “Dalla pace del mare lontano”, “Via da questo mare”, “L’amore non si spiega”, “Tempo perduto”, “Cantautore piccolino”, “Sorella mia”. Quando è arrivato “Tutto quello che un uomo”, il successo del Sanremo 2003, il Parco ha pulsato con unico cuore, accompagnandolo in un coro interminabile. Dopo l’ultima nota, tutti in piedi per una meritata e commovente standing ovation. Molto apprezzate le tante divagazioni jazz con i musicisti della band, capaci di trascinare i vari brani fuori dal solco del vinile, per trasformarli in esecuzioni memorabili. Applauditissimi anche i brani del nuovo album “Mano nella mano”, dal pezzo che intitola l’album, fino alla bellissima “Ed ora”, frutto di un viaggio in Nord Africa e dedicata alla fratellanza tra gli uomini. Prima della conclusione, visibilmente emozionato, Cammariere ha voluto indirizzare un affettuoso ringraziamento a Ruggero Pegna, con parole sincere, fuori da ogni convenevole. Un concerto impeccabile che è continuato oltre la scaletta e anche oltre i bis. Dal palco alla platea, nessuno voleva andar via, così Cammariere ha proseguito con alcuni fuori programma al pianoforte davvero mozzafiato, da fare accapponare la pelle. Poi, nella sua nuova lunga notte calabrese, autografi e foto per i tanti che lo hanno atteso pazientemente fuori dal camerino.