Infinite emozioni per l'eccezionale ritorno in Calabria di uno dei più grandi autori e musicisti italiani: EDUARDO DE CRESCENZO con il suo Essenze Jazz Tour e una straordinaria band: Enzo Pietropaoli contrabbasso, Marcello Di Leonardo batteria, Stefano Sabatini pianoforte, Daniele Scannapieco sassofono, Lamberto Curtoni violoncello.
Unica data in Calabria il 12 AGOSTO ore 21.30 TEATRO dei RUDERI di CIRELLA a DIAMANTE. Concerto inimitabile e indimenticabile!
(Nella foto: Eduardo De Crescenzo in Fatti di Musica 2015 al Teatro dei Ruderi di Cirella a Diamante. Premio Riccio d'Argento di Gerardo Sacco per la sezione I Miti della Musica d'Autore Italiana).
Eduardo De Crescenzo compositore, autore, musicista ma soprattutto voce, volto, anima e racconto di una Napoli cosmopolita, torna all'essenza. I testi, le melodie che hanno fatto riflettere o sognare più generazioni, sono ora riletti dal suono di grandi jazzisti e naturalmente della sua fisarmonica e della sua voce leggendaria. Non si tratta del tentativo di abbracciare "un'etichetta" precostituita. Eduardo è un "caposcuola" di razza: tutti i suoi studi, le sperimentazioni, il suo talento - filtrati dalla sua straordinaria anima musicale - diventano semplicemente "la musica di Eduardo De Crescenzo".
Essenze jazz è stato annunciato da Eduardo stesso come il suo personale bisogno di ritrovare "l'essenza" dell'emozione. Un approccio nuovo con la sua musica, la ricerca di un "suono" che potesse rappresentarlo oggi. Il risultato è originale e personale: sapore di jazz, del mondo classico che ha formato la sua personalità sin da piccolissimo, cantautorale nelle pagine in cui si riconoscono le sue radici umane e artistiche. Un format ideale per la sua eclettica personalità musicale, sempre trasversale alle mode, ai generi. Una bilancia sempre in bilico tra il cuore e la testa in grado di catturare palati esigenti, educati alla lettura della virtù ma anche quelli che si lasciano trasportare dal brivido istintivo che la sua potenza espressiva riesce a infiltrare sotto la pelle.
E' un concerto che ti costringe ad ascoltare trattenendo il fiato per non perdere nessuna delle sfumature raffinate e talentuose che arrivano da un palco rigorosamente acustico ma anche carico di contagiosa passione. Quando l'amore se ne va, Sarà così, Dove, La vita è questa vita, Dove c'è il mare, Naviganti... arrivano inedite eppure mai snaturate. La stessa mitica Ancora, L'odore del mare, E la musica va - che pure hanno raggiunto vette internazionali di popolarità - brillano di nuova luce senza lasciare spazio a nostalgie.
Merito di un repertorio che è riuscito ad attraversare il tempo o che ha sempre portato dentro di sé la negritudine dei sud del mondo e si presta con naturalezza a un modello jazzofilo. Merito di quella voce unica "che suona": classica e antica nei passaggi melodici, poetica e raffinata nelle interpretazioni sempre misurate e toccanti, nera nel ritmo e nei vocalizzi scat, araba o andalusa quando potente e roca buca le note più alte e la pelle di chi ascolta, o quando - strumento tra gli strumenti - svela il meglio di sé proprio nell'esecuzione estemporanea. Sapiente il canovaccio degli arrangiamenti steso dallo stesso Eduardo e da Stefano Sabatini - suo collaboratore storico già dal 1983. Felice il connubio con questi grandi musicisti che riescono a condividere la sua musica offrendo ognuno una traccia personale riconoscibile ma sempre attenta alla coerenza emozionale dell'esecuzione piuttosto che alla tecnica di modelli precostituiti. Le improvvisazioni e le variazioni arrivano dal palco come parti consequenziali di un discorso coerente e complice, sempre in sintonia con l'emozione. Ascoltandoli si capisce che Essenze jazz per Eduardo non è solo il titolo di un nuovo lavoro ma segnala un passaggio irreversibile, una specie di terza carriera, l'approdo naturale di tutte le sue vite musicali.
Enzo Pietropaoli al contrabbasso; Marcello Di Leonardo alla batteria; Stefano Sabatini al pianoforte; al sassofono Daniele Scannapieco e Sandro Deidda che si sono alternati nelle anteprime del tour ma nel disco suonano entrambi; Lamberto Curtoni al violoncello. Una pagina musicale elegante, talentuosa, moderna, coinvolgente come può esserlo quella di un classico senza tempo.